Popolare Vicenza: il Gup di Vicenza esclude responsabilità civile di banca Intesa Sanpaolo

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«Non deve risarcire gli ex soci. Danni fatti prima». Ma per Veneto Banca decisione del Gup di Roma fu diversa ritenendo la banca responsabile in solido. Sconcerto del Codacons

protesta risparmiatori banche veneteIntesa Sanpaolo non sarà chiamata a risarcire gli ex soci e obbligazionisti di Popolare di Vicenza, anche se rischia di dover mettere mani al portafogli per quelli di Veneto Banca. Una situazione schizofrenica, frutto delle opposte decisioni dei Gup di Vicenza e di Roma.

Il Gup del Tribunale berico, che dovrà decidere se rinviare a giudizio gli ex vertici della Popolare di Vicenza, ha rigettato le richieste di citare come responsabile civile non solo Banca Intesa Sanpaolo, ma anche Consob, Bankitalia e Bce. Due settimane fa, il suo collega romano, che deve valutare se mandare a processo gli ex vertici di Veneto Banca, aveva invece ritenuto che Intesa Sanpaolo, in qualità di acquirente delle parti sane dei due istituti veneti, possa essere chiamata a farsi carico dei danni eventualmente riconosciuti alle parti civili di Veneto Banca. 

Trattandosi di due udienze preliminari diverse e indipendenti l’una dall’altra, seppur “gemelle” nell’oggetto, gli avvenimenti del procedimento vicentino non avranno riflessi su quelli romani e viceversa. Secondo il Gup di Vicenza, banca Intesa Sanpaolo non deve essere chiamata a risarcire i danni perché risalgono a prima che comprasse le banche venete. «Il responsabile civile per i fatti contestati agli imputati – aggiunge il giudice nell’ordinanza – deve essere individuato nell’istituto di credito al servizio del quale essi agivano in qualità di amministratori e dipendenti». 

Il processo vicentino è a carico dell’ex presidente di Bpvi, Gianni Zonin, dell’allora consigliere di amministrazione Giuseppe Zigliotto, degli ex vicedirettori Emanuele Giustini, Andrea Piazzetta e Paolo Marin, e del dirigente Massimiliano Pellegrini. I due giudici hanno idee diverse anche sul decreto legge che, nel 2017, ha disposto la liquidazione delle venete. Il Gup di Roma nutre dubbi sulla sua legittimità costituzionale, mentre quello di Vicenza ritiene che non ci siano i presupposti per sollevare la questione perché l’eventuale responsabilità civile di Intesa non sarebbe dipesa dal quel decreto ma dal contratto con cui ha acquisito le due venete.

«Una decisione incomprensibile che non va nella direzione di tutelare i risparmiatori truffati – tuona il Codacons commentando la scelta del Gup di Vicenza -. Si tratta di una decisione che contraddice nettamente la recente pronuncia del Gup del Tribunale di Roma, che sul caso di Veneto Banca ha accolto la richiesta di valutare la responsabilità civile di Intesa. Due decisioni diverse quindi per due procedimenti del tutto identici, e nel mezzo gli interessi di migliaia di piccoli risparmiatori che rischiano ora di subire un trattamento diverso a seconda che siano stati gabbati da Banca Popolare di Vicenza o da Veneto Banca». 

L’unica strada percorribile, per il comitato, è quella di chiamare le nuove banche che hanno rilevato gli istituti in crisi «ad assumersi la responsabilità totale delle gestioni bancarie, rispondendo anche di truffe e raggiri a danno degli investitori commessi nel passato, perché al momento il rischio è quello di creare risparmiatori di serie A e di serie B, con trattamenti diversi nei procedimenti penali in corso e differenti possibilità di ottenere il rimborso dei soldi persi». 

Del fallimento delle de banche venete, si occupa anche la politica: Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, intervenendo ad una manifestazione elettorale organizzata dal partito azzurro a Vicenza, ha affermato che «mi prendo un impegno che ho già preso in Parlamento e nella Commissione parlamentare di inchiesta sulle banche. Risarcimento per tutti i risparmiatori truffati delle banche venete e di tutte le altre banche. Ho già proposto lo strumento dei warrant, mi è stato bocciato da Padoan». Brunetta ha poi evidenziato che «nella prossima legge di bilancio opereremo, con questi strumenti, per risarcire i cittadini truffati. Siamo dalla parte dei risparmiatori, dalla parte della gente. Dobbiamo ricostruire i rapporti con i territori».