Il presidente della Repubblica Mattarella all’inaugurazione dell’anno accademico Università di Padova

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Il rettore Rizzuto: «chi governerà consideri atenei come impegno prioritario» 

Mattarella inaugurazione anno accademico 2018 università padova autoritàAlla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è stato inaugurato, nell’aula magna di Palazzo del Bo, il 796° anno accademico dell’Università di Padova. Mattarella era seduto in prima fila accanto al governatore del Veneto Luca Zaia.

Nel suo discorso inaugurale, il rettore Rosario Rizzuto ha ricordato i successi dell’Ateneo sul piano di didattica e ricerca. Quindi il piano edilizio, «un investimento pluriennale di più di 150 milioni di euro – ha aggiunto – che vede nella trasformazione in Campus universitario della caserma Piave l’intervento più corposo». Sul piano dell’impatto sociale, Rizzuto ha parlato del nuovo ospedale: «ci siamo impegnati con tenacia affinché si arrivasse finalmente a una decisione positiva. Esprimiamo oggi piena soddisfazione per l’accordo delle istituzioni territoriali sulla proposta di un nuovo sistema ospedaliero basato su due poli». Sull’imminente traguardo degli 800 anni dell’ateneo, Rizzuto ha annunciato che «le celebrazioni del 2022 comprenderanno numerosi eventi, nuovi studi storici e una grande iniziativa, l’allestimento, nello splendido Palazzo Cavalli, di un nuovo Museo della Natura e dell’Uomo». 

Ricordando che l’Ateneo «ha invertito la progressiva riduzione del corpo docente», Rizzuto ha aggiunto: «si legge talvolta che l’università italiana non ha la volontà o la capacità di operare un reclutamento efficace, e per questo tale reclutamento deve essere sottoposto o limitato a un numero crescente di vincoli normativi. Ci permettiamo di dissentire da questa visione, che penalizza non l’università ma l’intero Paese». Infine, il rettore ha espresso «la speranza che chi governerà l’Italia nei prossimi anni consideri l’università come un impegno prioritario».

Appello, quello del Rettore, cui ha prontamente risposto Mattarella nel suo discorso: «gli Atenei hanno un ruolo decisivo per il nostro Paese e per la nostra comunità. L’università in Italia ha ricadute dirette sulla società, come nel caso della medicina o del rapporto con le industrie, ma anche indirette e generali come per l’elaborazione e la diffusione della cultura. Dinamiche – ha aggiunto Mattarella – che segnano l’intera vita sociale». Il Presidente, parlando all’inaugurazione del 796° anno accademico dell’Università di Padova ha anche auspicato una riflessione «necessaria» dal punto di vista normativo per gli Atenei perché, «ci sono aspetti che vanno affrontati». Di più: gli atenei italiani sono rallentati, a dir poco, da «una sorta di giungla normativa».Mattarella inaugurazione anno accademico 2018 università padova 1

Mattarella ha voluto così condividere le parole del rettore dell’Università di Padova Rosario Rizzuto che, aprendo la cerimonia aveva sottolineato: «si legge talvolta che l’università italiana non ha la volontà o la capacità di operare un reclutamento efficace, e per questo tale reclutamento deve essere sottoposto o limitato a un numero crescente di vincoli normativi. Ci permettiamo di dissentire da questa visione, che penalizza non l’università ma l’intero Paese». 

Mattarella, insistendo sull’importanza dello studio universitario per la crescita del Paese, ha valutato con preoccupazione gli ultimi dati europei che continuano a vedere l’Italia per numero di laureati un passo indietro rispetto alla media degli altri paesi dell’Unione. L’ultimo rapporto della Commissione europea ha sottolineato come la situazione stia migliorando per quanto riguarda l’abbandono scolastico ma non per il numero di laureati, ancora troppo pochi. Rispetto al 2016 l’Italia ha almeno abbandonato l’ultima posizione tra i Paesi dell’Ue, per salire di un livello nella classifica, superando la Romania. Sono comunque solo il 26,2% i giovani tra i 30 e i 34 anni in possesso di un diploma universitario, mentre la media Ue è del 39,1%. 

Ad aggravare la situazione c’è, inoltre, la fuga di cervelli. L’aumento dei laureati italiani che lasciano il Paese è costante: sono stati quasi 25.000 nel 2016 (+9% sul 2015) e solo più di 5.000 sono quelli rientrati. Il Regno unito si conferma il Paese preferito (21,6%) da chi va via dall’Italia.

Nella sua visita in città, Mattarella ha consegnato ai frati della Basilica del Santo di Padova la medaglia d’oro al merito civile per padre Placido Cortese, per il suo contributo alla lotta di liberazione. Il religioso venne arrestato e torturato a morte. La consegna è avvenuta proprio nel giorno dell’anniversario dei moti studenteschi del 1848, scintilla dell’insurrezione contro l’Austria di Veneto e Lombardia. Gli studenti dell’Università di Padova attaccarono i soldati austriaci presenti in città, assaltarono il Castello per liberare alcuni prigionieri politici. Una rivolta che viene sedata nel sangue: vengono espulsi 73 studenti e 4 professori, altri studenti vennero uccisi nel cortile del Bo e al caffè Pedrocchi, mentre l’università patavina venne chiusa dalle autorità austriache. 

«Il presidente della Repubblica – racconta fra Oliviero Svanera, rettore della Basilica del Santo – si è dimostrato molto compiaciuto nel poter onorare con un riconoscimento istituzionale una figura come quella di padre Placido. Ha sottolineato l’importanza di tenere desta la memoria di una figura così esemplare, che ha dimostrato di conoscere molto bene. Ha citato pure le sorelle Martini, collaboratrici di padre Cortese, rammaricandosi per la recente scomparsa di Carla Liliana Martini». 

Fra Giorgio Laggioni ha raccontato nei particolari l’incontro: «al presidente Mattarella abbiamo descritto il memoriale che in Basilica ricorda l’operato di padre Cortese. Ne è rimasto sorpreso, non sapeva che esistesse. In ogni caso, sembra quasi aver registrato l’informazione a futura memoria, chissà, per un prossimo passaggio a Padova da mettere in calendario».