Università di Trento: inaugurazione del LVI anno accademico con protagonista la conoscenza

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Inaugurazione anno accademico UniTrento 2018 rettore paolo collini
Protagonista della cerimonia l’astrofisica Marica Branchesi con una prolusione sulle onde gravitazionali 

Inaugurazione anno accademico UniTrento 2018 rettore paolo colliniParla il linguaggio della ricerca la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico di quest’anno per l’Università di Trento. Ospite della cerimonia l’astrofisica Marica Branchesi che ha offerto uno sguardo su una delle sfide più complesse e affascinanti della scienza contemporanea: l’esplorazione dell’universo.

La cerimonia si è aperta con il tradizionale ingresso del corteo accademico sulle note del “Gaudeamus igitur”, l’inno degli universitari eseguito dalla corale dell’Università. seguire gli interventi di rito: quello del rettore dell’Università di Trento, Paolo Collini, del presidente del consiglio di amministrazione, Innocenzo Cipolletta, e del presidente del Consiglio degli studenti Federico Crotti, cui hano fatto seguito l’intervento in videomessaggio del ministro all’università e della provincia di Trento, Ugo Rossi. 

Cuore della cerimonia di quest’anno è stato l’intervento dell’astrofisica Marica Branchesi che ha ripercorso le tappe più significative della recente nascita dell’astronomia delle onde gravitazionali, dal primo segnale rivelato a settembre 2015 all’astronomia multi-messaggera. Attraverso le osservazioni di buchi neri e stelle di neutroni si racconta l’inizio di un nuovo modo di esplorare il cosmo. 

«Mai come oggi – ha sottolineato Branchesi – è evidente l’importanza che comunità scientifiche differenti e ricercatori provenienti da tutto il mondo riescano a collaborare per superare sfide tecnologiche, osservative e teoriche con il fine di ampliare le nostre conoscenze scientifiche». In questo contesto, l’astrofisica ha sottolineato il contributo dell’Università di Trento in queste ricerche, attraverso la sua profonda partecipazione alla collaborazione Virgo dell’INFN e al progetto di un osservatorio di onde gravitazionali nello spazio eLISA e soprattutto con la leadership della missione ESA LISA Pathfinder. Inaugurazione anno accademico UniTrento 2018 prolusione astrofisca marica branchesi

«L’Università di Trento, luogo del sapere e della conoscenza – ha commentato Branchesi – racchiude in sé tutti gli ingredienti fondamentali affinché queste grandi scoperte possano avvenire: eccellenza, internazionalizzazione, entusiasmo di studenti e professori». Il suo intervento si è concluso con un messaggio agli studenti: questo è il loro momento per diventare protagonisti dell’esplorazione della conoscenza. 

A chiudere la cerimonia sono stati l’intervento del presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi, che ha espresso un «convinto sostegno all’Università di Trento da parte della Provincia, nella consapevolezza che oggi come 56 anni fa l’ateneo, forte di un’eccellenza riconosciutagli internazionalmente, rappresenta un fattore di sviluppo fondamentale per il territorio e un “veicolo” di primo piano per la sua internazionalizzazione, ma soprattutto uno dei pilastri su cui poggia l’edificio dell’Autonomia speciale».

Rossi ha ricordato come siano passati 56 anni da quando è nato l’Istituto superiore di scienze sociali, da cui sarebbe derivata la Libera Università degli studi. All’Università veniva assegnato un ruolo fondamentale per il superamento dell’arretratezza del Trentino di quegli anni. Per l’allora presidente della Provincia Bruno Kessler la formazione rappresentava una risorsa di primo piano, come ai tempi di Maria Teresa d’Austria, nonché il fondamento primo della specialità autonomistica. Da qui la «convinzione che il Trentino debba accettare anche oggi la sfida di essere sempre un polo culturale di prim’ordine, risultando attrattivo per i migliori cervelli in circolazione, e pur senza rinunciare alla virtù dell’accoglienza dei più deboli». Da qui alla volontà di rinnovare un patto forte fra Provincia e Università, nel rispetto delle reciproche sfere di influenza, all’interno delle collaborazioni fra l’Università e le Fondazioni del sistema della ricerca locale, Fondazione Mach e Fondazione Kessler, oltre a Trentino Sviluppo che ha consentito un sempre migliore rapporto con il mondo imprenditoriale.