Infrastrutture in Veneto: De Berti a Roma per incontri con Rfi e Anas

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Alta velocità ferroviaria Padova-Bologna

Discussi gli interventi sulla linea ad alta velocità Brescia-Verona e sulle tratte regionali e sulla statale Alemagna. De Berti replica alle polemiche PD sulla Nogara Mare.

Trasferta romana per l’assessore alle infrastrutture e trasporti della Regione del Veneto, Elisa De Berti, dedicata a importanti appuntamenti con RFI (Rete Ferroviaria Italiana) e ANAS.

Con RFI è stato fatto il punto sulle azioni da promuovere per il potenziamento del trasporto ferroviario nel Veneto e in particolare è stata approfondita la questione relativa all’Alta Velocità/Alta Capacità per la tratta Brescia-Verona, a seguito della recente pubblicazione della delibera del CIPE di approvazione del progetto definitivo, avvenuta lo scorso 24 marzo.

«Come Regione non abbiamo una competenza specifica sui lavori dell’AV/AC – precisa  De Berti –, ma mi sono resa disponibile a favorire un dialogo tra RFI e le comunità locali, al fine di assicurare la più corretta e tempestiva informazione sull’intervento che verrà realizzato. Insieme ai responsabili di Rete Ferroviaria, abbiamo pertanto programmato il prossimo 20 aprile nel territorio un incontro con tutti i sindaci dei comuni interessati, nel corso del quale verranno esposte le soluzioni progettuali approvate e in particolare il recepimento delle osservazioni e delle prescrizioni formulate dalle amministrazioni. Un’utile occasione per fare il punto anche sulle fasi successive di cantierizzazione e realizzazione dell’opera».

L’intervento, che comprende numerose opere di rilievo tra gallerie artificiali, miste o naturali e viadotti, interessa i Comuni veneti di Peschiera, Castelnuovo del Garda, Sona, Sommacampagna e Verona.

L’incontro ha poi preso in considerazione gli interventi sulle linee ferroviarie di interesse regionale. «Per quanto concerne l’elettrificazione delle linee ferroviarie “Conegliano-Belluno”, “Padova-Calalzo” e  “Bassano-Cittadella-Camposampiero” – dice De Berti – i lavori sono già programmati e, per consentirne l’esecuzione, è prevista l’interruzione dei collegamenti nel periodo compreso tra il 10 giugno e l’8 settembre 2018».

In tema di Strade, l’incontro della De Berti con l’amministratore delegato di Anas, Gianni Vittorio Armani, ha riguardato «gli interventi programmati lungo la Statale 51 “di Alemagna”. Ad aprile prenderanno il via i primi cantieri, oggetto dell’approvazione delle conferenze dei servizi tenutesi a settembre e ottobre del 2017: si tratta di nove progetti per circa 8,7 milioni di euro complessivi, il principale dei quali riguarda la messa in sicurezza del tratto in località Acquabona. Abbiamo ribadito che i cantieri vengano chiusi in tempo utile in vista dei Mondiali di sci del 2021 – sottolinea l’assessore –, nella consapevolezza che il rispetto delle scadenze dipende, oltre che da Anas, dai diversi soggetti che a vario titolo devono esprimere il loro parere. In particolare, per le varianti di Tai, Valle e San Vito di Cadore, le tempistiche sono legate alla procedura in corso presso il Ministero dell’ambiente. Ancor più per quanto riguarda le opere previste nell’area di Cortina – conclude De Berti – abbiamo riaffermato l’imprescindibile esigenza di puntualità in previsione del grande evento sportivo del 2021 e abbiamo segnalato l’urgenza di intervenire con la messa in sicurezza della intersezione tra la S.S. 51 e la S.P. 347 che conduce a Cibiana di Cadore».

A margine degli incontri romani, De Berti ha risposto anche alle critiche degli esponenti Dem in merito alla mancata realizzazione dell’autostrada Nogara-Mare. «Non è altro che una tristissima speculazione politica quella del deputato Diego Zardini e e della consigliera regionale Orietta Salemi, che produce solo disinformazione sulla reale situazione della Nogara Mare: a loro non interessa valutare con serietà lo stato attuale del progetto, a loro basta solo gettare fango – sbotta De Berti -. Innanzi tutto va detto che è falso affermare che la Regione non voglia più la Nogara Mare. Come si può facilmente evincere dagli atti ufficiali, è stato il soggetto aggiudicatario del project financing a dichiararsi non più disponibile a concludere il contratto di concessione alle condizioni in base alle quali se l’era aggiudicato, pretendendo un inammissibile aumento del contributo pubblico che per legge non è concedibile».

Il progetto “Nogara Mare”, collegamento autostradale tra la “Bassa Veronese” e la costa adriatica, dovrebbe essere realizzato attraverso un “projet financing”, aggiudicato a seguito di una gara pubblica del 2013 ad un consorzio da nove imprese tra cui vi sono Autostrada Brescia Verona Vicenza Padova spa e Confederazione Autostrade spa, per un costo quantificato in circa 1,9 miliardi di euro, tutti a carico di privati, a eccezione di 50 milioni in capo alla Regione del Veneto. L’intervento, a causa dei mutati scenari, sia economici sia di traffico, è stato oggetto negli ultimi anni di una lunga contrattazione tra la Regione e l’aggiudicatario privato e il progetto, come prevede la normativa regionale, è stato oggetto di verifica da parte di un apposito Comitato Scientifico. L’aggiudicatario, nel 2017, ha chiesto, per procedere con la firma del contratto, al fine di garantire l’equilibrio economico – finanziario, un aumento del contributo pubblico, che avrebbe dovuto passare dai 50 milioni previsti nel bando nientemeno che a una cifra compresa tra 1,2 e 1,8 miliardi di euro.

«Sin dal mio insediamento – spiega De Berti – abbiamo interloquito con il privato per valutare come procedere alle condizioni previste dal bando di gara per evitare illeciti amministrativi, scongiurando nel contempo la possibilità di dare avvio a un’opera che avrebbe potuto rivelarsi un’incompiuta, a danno dei cittadini, dell’ambiente e della finanza veneta. E queste per Zardini e Salemi sarebbero colpe? Probabilmente Orietta Salemi ha la memoria corta – prosegue l’assessore –, perché non molto tempo fa, a proposito della Pedemontana, invocava a gran voce la dimostrazione della sostenibilità finanziaria del progetto basata sui flussi di traffico e affermava la necessità di “chiarimenti anche sul piano economico finanziario, perché non è possibile che un’opera approvata con project financing venga a gravare sulle casse pubbliche”. Quello che valeva per la Pedemontana non vale più per la Nogara Mare?»

De Berti ribalta le accuse sugli esponenti Dem, partito uscito sonoramente sconfitto dalle elezioni politiche del 4 marzo scorso: «quanto alla ridicola accusa che Zardini e Salemi mi rivolgono di contare poco, se questo significa impedire alla Regione di imbarcarsi in un’impresa economicamente rischiosissima e difficilmente realizzabile a queste condizioni, ebbene, sono felicissima di contare poco, ma sono ancor più orgogliosa di lavorare con senso di responsabilità per evitare ai cittadini veneti e veronesi un’operazione devastante. A me, invece, non serve valutare quanto contino Zardini e Salemi e come sia considerato il modo di fare politica del Pd: lo hanno già fatto molto più autorevolmente di me i cittadini veneti solo poche settimane fa, depositando nelle urne un voto che dovrebbe far riflettere soprattutto chi, come gli esponenti del Pd, si ostina arrogantemente a impartire lezioni senza conoscere la materia».