Trento, i residenti del centro si ribellano al degrado dei graffitari scatenati sulle facciate delle chiese

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foto da "www.ildolomiti.it"

Oltre ai vandalismi sulle pietre, non si sprecano altri gesti di scarsa educazione, come l’utilizzo a mo’ di latrine degli angoli più appartati del centro storico. 

A Trento la maggioranza di centro sinistra autonomista che supporta il sindaco Alessandro Andreatta non è sufficientemente impegnata nel combattere il degrado urbano che, a differenza di altre città, colpisce anche lo stesso centro storico, spesso edifici appena ristrutturati e di recente anche le chiese, lordando le pareti con graffiti tutt’altro che artistici e con rifiuti di ogni genere (da quelli organici a siringhe varie) lasciati negli angoli più appartati.

Un gruppo di persone residenti nel centro ha deciso di dire basta a questo andazzo, raccogliendo in poche ore in calce ad una pubblica petizione la firma di 533 residenti attorno alla chiesa di San Pietro e Paolo. «Intendiamo evidenziare con questa nostra lettera l’avvilente processo di degrado che si manifesta costantemente con numerose scritte oltraggiose che imbrattano monumenti, palazzi storici e luoghi di culto, ad opera di personaggi ben riconoscibili – scrivono i cittadini nella missiva rivolta al Sindaco -. La Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, in particolare, è stata presa di mira in più occasioni e insudiciata in modo vergognoso (ed insieme ad essa la Chiesa di S. Anna, e la canonica)».

Secondo i firmatari «non corrisponde al vero la notizia riportata sulla stampa in questi giorni che la Chiesa sia stata ripulita, sulla base dell’accordo tra Soprintendenza, comune di Trento e Arcidiocesi. Il personale inviato si è limitato a cancellare solo la scritta sulla facciata (l’ultima in ordine di tempo) e non è intervenuto sulle ulteriori e numerose frasi oscene, che da mesi e mesi imbrattano tutte le pareti della chiesa di san Pietro, la facciata della chiesa di S. Anna e le pareti della canonica, in quanto non hanno ricevuto incarico in tal senso».

I cittadini chiedono agli enti preposti perché «provvedano con rapidità a ovviare a questa dimenticanza. Facciamo appello anche al Questore e alla Magistratura: l’oltraggio di beni monumentali, artistici e luoghi di culto costituisce un reato ben evidenziato nel Codice Penale. Ci auguriamo iniziative che, oltre a punire i delinquenti che si divertono a rovinare la nostra città, puntino alla prevenzione. L’opera di convincimento da parte delle autorità verso gruppuscoli ben noti, unita alla messa in opera di telecamere, possono portare a risultati positivi già nel prossimo futuro».

L’auspicio è che il sindaco Andreatta si dia da fare per raccogliere l’appello dei residenti e per combattere il degrado nel salotto della città del Concilio.