Assistenza consolare austriaca per gli altoatesini tedeschi e ladini all’estero: marcia indietro di Kurz

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Arbeitsbesuch Südtirol. Bundesminister Sebastian Kurz trifft den Landeshauptmann von Südtirol. Arno Kompatscher. Bozen. 07.04.2016, Foto: Dragan Tatic

Soddisfatto Alfatno. Urzì: «ora Kompatscher deve giustificare il suo troppo facile trionfalismo». 

Marcia indietro del governo austriaco dopo la protesta formale dell’Italia sul disegno di legge formulato dal governo austriaco che prevedeva la rappresentanza diplomatica all’estero anche per i tedeschi e ladini residenti in Provincia di Bolzano. In un sussulto di dignità, il ministro degli esteri italiano Angelino Alfano aveva inoltrato i dubbi dell’Italia circa il provvedimento che si configurava come una vera e propria illegittima invasione di campo.

Un scivolone bis per il governo del giovane cancelliere Sebasitan Kurz che arriva dopo la proposta per la concessione della doppia cittadinanza italiana e austriaca per i residenti in Alto Adige, ovviamente solo tedeschi e ladini, nonostante che fino al 1918 facessero parte dell’impero austriaco anche gli italiani residenti nella provincia di Trento, a tutti gli effetti una minoranza all’interno del vasto impero austrungarico.

Secondo quanto si viene a sapere da Vienna, tutto sarebbe riconducibile ad un mero errore formale, di una bozza di legge trasmessa per sbaglio al Parlamento austriaco. Una proposta semplicemente irrealizzabile e che per come è stata presentata, senza nemmeno un preliminare consulto con Roma, è stata un pesante boomerang politico che coinvolge anche gli amministratori della provincia di Bolzano, dove ieri il governatore Arno Kompatscher aveva salutato positivamente il provvedimento con un gongolante comunicato stampa. Soddisfazione che ora dovrà riporre nel cassetto, così come «il punto d’appoggio nella propria lingua madre per i sudtirolesi all’estero».

Ora si attendono gli strascichi, anche in vista delle elezioni regionali del prossimo ottobre dove, complice la estrema debolezza del PD, partner di maggioranza della SVP, si profila sempre di più la possibilità che il partito di raccolta tedesco possa perdere la maggioranza assoluta di cui gode da decenni nel Consiglio provinciale di Bolzano, probabilmente scavalcata alla sua destra dai partiti oltranzisti di lingua tedesca.

Intanto, il consigliere provinciale di Fratelli d’Italia, Alessandro Urzì, parla di «figure meschine” sia da parte di Kurz che di Kompatscher, sul quale si concentrano le “attenzioni” del politico altoatesino: «una serie di eventi che hanno sfociato nel ridicolo, giocati sulla pelle degli altoatesini. Ora chiederò spiegazioni al presidente Kompatscher che per primo si era lanciato in sperticati lodi del provvedimento con argomentazioni del tutto inadeguate su un presupposto normativo completamente incompatibile con l’ordinamento internazionale. Una certa cautela, anche per rispetto dei cittadini italiani (l’Austria sarebbe intervenuta su uno dei presupposti del diritto sulla cittadinanza scippandolo all’Italia, creando un precedente gravissimo a livello europeo) sarebbe stata raccomandabile, Ne chiederemo ragione e da Kompatscher aspettiamo risposte questa volta convincenti».