I commercialisti validatori del microcredito

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Da Roma. Attivato il protocollo Commercialisti-Federcasse sul microcredito: ai commercialisti che aderiranno all’accordo verranno affidati servizi di assistenza e monitoraggio a favore di lavoratori e imprese che chiederanno finanziamenti di microcredito.

La convenzione è stata stipulata nei giorni scorsi tra il presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, Massimo Miani, e il presidente di Federcasse, la Federazione Italiana delle Banche di Credito Cooperativo-Casse Rurali ed Artigiane (BCC-CR), Augusto dell’Erba.

I commercialisti che intendono convenzionarsi per erogare i servizi ausiliari dovranno autorizzare l’inserimento del proprio nominativo in un apposito elenco consultabile, tenuto dal Consiglio nazionale. Per favorire lo svolgimento uniforme della loro attività professionale, il CNDCEC – di concerto con Federcasse – emanerà linee guida e direttive comuni sull’attività da svolgere.

Qualora il potenziale beneficiario di microcredito superi la prima valutazione, la banca lo indirizzerà verso il commercialista competente per area geografica. Se invece il beneficiario dovesse rivolgersi in prima istanza al commercialista del territorio, quest’ultimo lo potrà indirizzare alla più vicina BCC-CR competente per area geografica che si impegnerà ad affidare l’esecuzione dei servizi ausiliari allo stesso commercialista.

Per i commercialisti convenzionati, il contratto prevede l’obbligo di riferire alla Banca, almeno con cadenza annuale, l’andamento delle attività svolte e i risultati conseguiti dai soggetti finanziati sulla base di standard concordati tra Consiglio nazionale e Federcasse alla quale verranno trasmesse informazioni di carattere aggregato non contenenti dati personali.

L’attività di microcredito disciplinata dal Protocollo riguarda il finanziamento finalizzato a sostenere l’avvio e lo sviluppo di un’attività lavorativa autonoma o d’impresa e a promuovere l’inserimento di persone nel mercato del lavoro.

La concessione dei finanziamenti è invece indirizzata all’acquisto di beni o di servizi, alla retribuzione di nuovi dipendenti o soci lavoratori, a corsi di formazione.

I soggetti beneficiari di microcredito possono essere lavoratori autonomi o imprese titolari di partita IVA da meno di cinque anni o con numero di dipendenti inferiore alle 5 unità; società di persone, società a responsabilità limitata semplificata o società cooperative con un numero di dipendenti non soci inferiore alle 10 unità; imprese che, al momento della richiesta, presentino requisiti dimensionali inferiori a quelli previsti dal Regio decreto 267/1942 e un livello di indebitamento inferiore a 100 mila euro.

Il Consiglio nazionale si impegna, attraverso i commercialisti che aderiranno all’accordo, a fornire almeno due servizi ausiliari di assistenza e monitoraggio che vanno dalla stesura del business plan all’analisi di marketing; dalla formazione sulle tecniche di amministrazione dell’impresa al supporto nella definizione dei prezzi e delle strategie di vendita; dal supporto per la soluzione di problemi legali, fiscali e amministrativi alla individuazione e alla diagnosi di eventuali criticità dell’implementazione del progetto finanziato.

Per quanto riguarda la modalità di erogazione dei servizi forniti, si prevedono almeno due stadi: in fase istruttoria e durante il periodo di rimborso. Per quanto riguarda il primo servizio si prevede l’erogazione di un pacchetto di 30 ore complessive di formazione in presenza: 10 ore durante la fase istruttoria del finanziamento e le restanti ore ripartite per ciascun anno fino al termine del piano di rimborso del finanziamento.

Per il secondo servizio si prevede un’assistenza iniziale più strutturata e degli incontri annuali per affrontare eventuali criticità.

“L’attuale Protocollo – afferma il presidente dei commercialisti Massimo Miani – sottolinea ancora una volta l’impegno del Consiglio nazionale a favore della promozione della microfinanza come strumento di welfare sostenibile e di inclusione finanziaria. Si tratta di un tema molto importante per il Paese, che non è ancora del tutto fuori dalla lunga crisi economica che lo ha colpito ormai dieci anni fa”.

“Le competenze professionali dei commercialisti – ha affermato il consigliere del CNDCEC, Giuseppe Tedesco – li rendono soggetti centrali sia nella fase di concessione del credito, sia in quella successiva di monitoraggio e tutoraggio. Le attività contenute nel Protocollo possono rappresentare un nuovo, importante filone di attività professionale, soprattutto per i colleghi più giovani”.