Oltre 300 cittadini sfilano in silenzio per le vie di Trento per chiedere più sicurezza e ordine pubblico

Il degrado del centro storico ha mobilitato famiglie che hanno sfilato per le vie della città. Partecipazione unanime del centro destra con qualche spruzzata di esponenti del centro sinistra autonomista. 

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Il degrado di molte, troppe zone di Trento (ma anche di altre realtà del Trentino, ad iniziare dalla seconda città della provincia, Rovereto) è ormai così marcato da spingere molte famiglie ad uscire di casa “armati” di striscioni e cartelloni per sfilare lungo le vie del centro storico per chiedere ad un’amministrazione comunale latitante di agire sul fronte della sicurezza e dell’ordine pubblico.

In oltre 300 hanno sfilato per le vie della città, una sorta di “maggioranza silenziosa” come è stata definita da qualcuno dei manifestanti, stufa di subire le continue angherie di spacciatori e di piccoli manovali del crimine che assillano cittadini ed operatori economici del centro, i quali vita la mala parata spesso tirano giù la serranda e cambiano aria.

Uno degli slogan più gettonati sui cartelli è stato “sveglia sindaco!”, un appello per richiamare il primo cittadino, il Dem Alessandro Andreatta, ad agire prima che la situazione sia irredimibile. Sono passati solo pochi giorni dall’approvazione in Consiglio comunale di una mozione proposta dal centro destra per chiedere l’intervento dell’esercito in funzione di controllo e di presidio del territorio, vista la situazione delle forze dell’ordine, sempre più sguarnite dai tagli centrali. Peccato che quando la manifestazione ha sostato sotto la “casa” del sindaco a Palazzo Geremia, il portone del municipio fosse tristemente chiuso, vuoi per la giornata di sabato, vuoi quasi a significare l’arroccamento del sindaco, sempre più solo visto che esponenti Dem e del Patt hanno preso parte alla sfilata, in una situazione ormai insostenibile.

Una realtà drammaticamente critica, tanto che pure il parroco di Santa Maria, una delle aree più degradate da spaccio di droga e microcriminalità del centro cittadino, si è unito al corteo quando è passato di lì. I cittadini chiedono all’amministrazione del sindaco Andreatta solo quella “sicurezza: un nostro diritto, un vostro dovere” citato in uno degli striscioni che ha sfilato lungo le vie del centro. L’auspicio è che la maggioranza di centro sinistra autonomista, già ampiamente sfilacciata, trovi un sussulto di coraggio e di digintà. «Altrimenti è già pronta la mozione di sfiducia per porre termine a quest’amministrazione inetta e inconcludente» tuona il capogruppo della Civica Trentina, Antonio Coradello, spalleggiato nella richiesta dal vice presidente del Consiglio comunale, il leghista Vittorio Bridi.

E, dopo Trento, si prepara anche Rovereto: dopo la denuncia fatta dal presidente dei commercianti della Vallagarina, Marco Fontanari, che ha criticato la riduzione delle pattuglie notturne per via dei tagli che mettono a repentaglio la sicurezza degli esercenti, tocca alla presidente del Consiglio comunale roveretano, Mara Dalzocchio, sollecitare l’attenzione del locale sindaco, Francesco Valduga: «se anche l’amministrazione comunale non si muove, toccherà anche ai roveretani scendere in strada come a Trento per reclamare più sicurezza e ordine pubblico in città».