Cassa del Trentino S.p.A, approvato il bilancio 2017

Il braccio finanziario della provincia di Trento e degli enti locali chiude con un utile (14,8 milionidi euro) in crescita dagli 8,1 del 2016. 

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Anche l’anno 2017 conferma che il modello “uno per tutti” di Cassa del Trentino S.p.A. produce effetti positivi per il sistema provinciale in termini di efficientamento nel ricorso ai mercati finanziari e attento monitoraggio del debito contratto per finanziare investimenti della Provincia e delle società di sistema, tempestività nell’erogazione delle risorse a Comuni, Comunità di Valle ed altre entità pubbliche, supporto e consulenza specialistica in materia finanziaria e per il coinvolgimento di capitali privati nella realizzazione e gestione di opere pubbliche.

La stretta ed efficace collaborazione con la Provincia, la cessione delle partecipazioni non più strategiche in attuazione del programma di riordino delle società adottato dall’amministrazione, una attenta gestione del debito, un efficientamento dei costi, sono i fattori che hanno consentito a Cassa del Trentino – grazie ad una struttura snella, ma dotata di elevata professionalità (15 dipendenti) – di chiudere il bilancio d’esercizio 2017 con un utile netto di 14,8 milioni di euro (8,1 milioni nel 2016).

Obiettivo prioritario di Cassa del Trentino è acquisire sui mercati le risorse necessarie ad assicurare il finanziamento degli investimenti, minimizzare i costi della raccolta, garantire agli enti pubblici tempestivamente le risorse necessarie a fronteggiare i propri fabbisogni. Anche nel 2017 Cassa del Trentino ha assicurato la regolarità dei pagamenti mediante l’erogazione di contributi per circa 500 500 milioni di euro.

Nella sua connotazione di società altamente specializzata, nel corso del 2017 Cassa del Trentino ha mantenuto e rafforzato il suo ruolo di “braccio finanziario” che presta attività di consulenza e di supporto specialistico non solo in favore della Provincia ma, in considerazione dei positivi impatti per la finanza provinciale, anche agli enti del sistema territoriale provinciale integrato. Cassa del Trentino ha avviato lo scorso anno le procedure per la cessione di 5 società partecipate non più strategiche; gli introiti, ormai prossimi a 5 milioni di euro, a cui si sommano i dividendi delle società ancora in portafoglio, hanno contribuito ai positivi risultati di bilancio 2017.

Grazie alla liquidità derivante dalla provvista effettuata negli anni precedenti, nel 2017 Cassa del Trentino non ha invece attivato nuove operazioni di indebitamento; prosegue il processo di riduzione del debito iniziato nel 2015. L’ammontare dell’indebitamento netto della Società è pari a 1.140 milioni di euro, in calo del 16% rispetto al 2016 (1.360 milioni); al netto delle operazioni “infra-gruppo” (verso Provincia e Regione Trentino Alto Adige), il debito è pari a 1.001 milioni di euro (1.220 milioni nel 2016; – 26%).

«Nel 2017 – spiega il presidente della Cassa, Roberto Nicastro – Cassa del Trentino è diventata sempre più struttura di “sistema”, che, forte del suo ruolo di terzietà, ha assicurato oggettività ed indipendenza nello svolgimento del suo ruolo di consigliere finanziario a vantaggio sia del socio unico, sia dell’intero sistema pubblico provinciale».

Il bilancio 2017, esaminato e approvato dall’assemblea degli azionisti, contiene anche altri elementi positivi. Sotto il profilo economico, il margine d’interesse, pari a 19,5 milioni di euro, evidenzia un incremento del 40% rispetto all’esercizio 2016; il margine di intermediazione, pari a 23,1 milioni di euro, registra un incremento del 56% rispetto al 2016. Le spese di personale, al netto di una posta una tantum, si riducono di oltre 100.000 euro; le altre spese amministrative sono in calo di circa 40.000 euro; non si registrano rettifiche negative delle attività finanziarie: sono anche queste voci che concorrono a determinare un utile lordo di 20,7 milioni di euro (+67% rispetto al 2016). In conseguenza di un tax rate del 28%, in forte contrazione rispetto al precedente esercizio (35% nel 2016), l’utile netto è pari appunto a 14,8 milioni di euro (8,1 milioni nel 2016).

Sotto il profilo patrimoniale, l’attivo, pari a 1.919 milioni di euro, è composto dal 97% da “Crediti” di cui il 79% da crediti verso la Provincia. Il passivo patrimoniale comprende debito oneroso lordo per 1.061 milioni di euro, di cui l’81% è rappresentato da obbligazioni (a mercato e CDP) ed il 19% da finanziamenti BEI; la restante quota è rappresentata da debiti verso la clientela (i contributi in conto annualità assegnati dalla Provincia ma non ancora erogati ai beneficiari ed il valore attuale dei debiti a tasso zero verso la Regione e la Provincia). Il patrimonio netto, compreso l’utile di esercizio, raggiunge 131,8 milioni di euro.

«I risultati – sottolinea ancora Nicastro – sono stati conseguiti grazie ad una struttura molto snella, giovane, dotata di qualificate competenze professionali ed efficiente e confermano la bontà del modello “uno per tutti”, un unicum a livello internazionale di cui la comunità trentina può andare orgogliosa. Per questo ringrazio innanzitutto la squadra dei colleghi, che ha operato con passione, competenza e intelligenza, ma un pensiero particolare va ai membri del Consiglio di amministrazione e del collegio sindacale uscenti, che hanno fortemente contribuito al successo».