Clinica di Monastier, inaugurato il nuovo blocco operatorio

Zaia: «in Veneto perfetto per quantità e qualità il rapporto tra pubblico e privato che contribuisce ai 300 milioni annui di attivo dalla mobilità sanitaria extraregionale». 

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clinica monastir

Il governatore del Veneto ha partecipato all’inaugurazione del nuovo blocco operatorio e della nuova area sterilizzazione realizzati alla Casa di Cura “Giovanni XXIII” di Monastier (Treviso), annunciando il prossimo arrivo della nuova organizzazione del pronto soccorso in regione.

«Ho dato incarico – ha detto Zaia – ai tecnici di studiare una revisione del sistema di gestione dei pronto soccorso che possa superare la prassi dei codici-colore (oggi basato sui codici bianco, verde, giallo e rosso ndr) per rendere più veloce la presa in carico e la cura al malato. Puntiamo a ridurre, se non eliminare, le attese, quanto meno quelle che non dovrebbero esserci. La perfezione non esiste, ma alla perfezione bisogna sempre tendere, come ho visto fare qui, oggi».

La struttura trevigiana, che opera in regìme di convenzione pubblico-privato, ha 170 posti letto, dei quali 129 in convenzione, effettua oltre 10.000 ricoveri e eroga oltre 400.000 prestazioni sanitarie l’anno. Uno dei suoi fiori all’occhiello è l’area chirurgica (in particolare ortopedia protesica per la quale è al primo posto in Veneto e al quarto nazionale per numero di interventi) che ora può contare su un nuovo blocco operatorio, con una nuova, modernissima sala operatoria che si aggiunge alle tre già presenti. Complessivamente ora la clinica dispone di 7 sale operatorie e risulta essere la prima privata-convenzionata del Veneto a provvedere direttamente alla sterilizzazione.

«Troppo spesso – ha sottolineato Zaia – quando si vuol alzare polveroni politici, la sanità privata-convenzionata viene dipinta alla gente come un problema. Invece è tutto il contrario. Nel Veneto il rapporto con il sistema pubblico è virtuoso ed equilibrato: dove non arriviamo noi, arrivano loro e viceversa, e a guadagnarci è il paziente. Esempi virtuosi come Monastier, confrontati con quelli degli ospedali pubblici, attivano una sana competizione a chi fa meglio e, per certi versi, il privato costituisce anche un punto di riferimento con cui confrontarsi giorno per giorno».

«La qualità professionale e le tecnologie viste oggi qui – ha aggiunto il Governatore – sono la conferma della bontà della scelta strategica fatta in materia di sanità pubblico-privato in Veneto che è stata, e sarà anche nel nuovo Piano Socio Sanitario 2019-2023 che abbiamo appena varato, quella di valorizzare e far crescere il privato esistente anziché allargare troppo le maglie. Scelta vincente: il 12% di privato che opera in convenzione in Veneto è totalmente di elevata qualità. Il che contribuisce anche ai 300 milioni di attivo l’anno di mobilità sanitaria extraregionale che tutta la sanità veneta, anche quella privata, sa attrarre con la qualità professionale e strutturale e con le alte tecnologie».