Rincari di luce e gas: una botta non programmata sui fatturati delle imprese turistiche

Confturismo Veneto lamenta l’aumento deciso a listini già chiusi, che comporta una riduzione per i margini delle imprese. 

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I rincari di luce e gas scattati con l’inizio di luglio suscitano le pesanti critiche di Confturismo Veneto, secondo cui gli aumenti sono arrivati a listini delle imprese turistiche già definiti sui costi precedenti, cosa che faranno conseguentemente limare al ribasso i margini delle aziende del comparto.

«Non ho ancora capito perché quando il prezzo del petrolio aumenta il costo finale schizzi alle stelle, mentre quando diminuisce non succeda nulla. E’ il mercato all’Italiana – sbotta il presidente di Confturismo Veneto, Marco Michielli –. Un mercato in cui Iva e accise incidono, ad esempio sul prezzo della benzina, per il 64%, su quello del gasolio per il 60% e sul Gpl per il 41%». Che regalano all’Italia il triste primato di paese con il livello di prezzo dei combustibili per autotrazione e riscaldamento tra i più alti al mondo, cosa che rende meno attrattiva la destinazione Italia per tanti turisti motorizzati che scelgono giustamente lidi meno cari.

«I rincari di luce e gas del 1 luglio seguono di soli 6 mesi quelli scattati il 1 gennaio di quest’anno, e costituiscono un ulteriore aggravio per le imprese e per le famiglie – dice Michielli -, che proprio in questo periodo stanno programmando le vacanze estive, e che dovranno fare i conti con un potere d’acquisto decisamente ridotto».