Incidente di Bologna e vent’anni di chiacchiere sul “Passante” per eliminare la strozzatura d’Italia

Il nodo felsineo è strategico sua per la ferrovia che per l’autostrada. La politica incapace di decidere per risolvere definitivamente la situazione. 

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Incidente di Bologna

Bologna è un nodo strategico per le infrastrutture di comunicazione italiane: da lì è obbligato a passare tutto il traffico tra il Nord e Sud Italia, sia su ferro che su gomma. Peccato che sia da vent’anni che si discute su come ammodernare le infrastrutture, soprattutto quella stradale, oggi un vera e propria strozzatura inserita nel mezzo dell’abitato urbano.

La politica è stata fino ad oggi incapace di trovare una soluzione e di attuarla. Si è discusso di spostare ora a Nord, ora a Sud, ora con il potenziamento del tracciato attuale dell’autostrada che collega A1, A14 e A13, ma inutilmente. C’è sempre stato qualcuno o qualcosa che si è messo di mezzo, bloccando i cantieri, nonostante la disponibilità praticamente immediata delle risorse per risolvere il problema da parte dell’attuale concessionario Autostrade per l’Italia che ha stanziato 700 milioni di euro per la soluzione del potenziamento del tracciato esistente approvato dal comune di Bologna.Incidente di Bologna

Una soluzione di sostanziale compromesso quella del “Passante di mezzo”, che prevede l’ampliamento in sede del sistema esistente (un allargamento a 3 corsie più corsia di emergenza per senso di marcia, sia sull’A14 che sulla tangenziale, con 4 corsie nel tratto più carico), che passerebbe ancora più a ridosso delle case esistenti, con tutte le conseguenze nel malaugurato caso di un incidente come quello occorso lunedì scorso con l’esplosione dell’autocisterna carica di Gpl che ha tamponato altri camion fermi in colonna, tra cui uno che trasportava solventi per le vernici, scoppiato anch’esso dopo sette minuti dal primo impatto, avvolgendo il tutto in una disastrosa palla di fuoco.

La storia della “soluzione” del nodo autostradale di Bologna risale indietro nel tempo. Il primo studio di fattibilità del “Passante” risale a inizio Duemila con l’individuazione di un nuovo tracciato autostradale a Nord di Bologna lungo 38 chilometri che attraversava il territorio di 11 comuni (che non hanno mai accettato la proposta) dal costo di 1,2 miliardi di costo, mentre l’odierno tracciato urbano sarebbe stato utilizzato per potenziale la tangenziale che scorre complanare all’autostrada. Altra tappa è stata l’elaborazione di un “Passante” a Sud della città, supportata da Lega e Forza Italia, ma mai di fatto discussa operativamente, che proponeva di bypassare Bologna attraverso le colline preappenniniche, con un sistema di gallerie per unire Pontecchio Marconi e San Lazzaro di Savena dal costo 1,1 miliardi, ma con il vantaggio di minor impatto ambientale e stessi tempi di costruzione (tre anni) del “Passante di mezzo”, proposto tre anni fa dal sindaco di Bologna che prevede l’ampliamento dell’attuale sede stradale.Incidente di Bologna

Tutti progetti sono al vaglio del ministero delle Infrastrutture, oggi retto dal pentastellato Danilo Tonininelli che ha ordinato per tutti i progetti in corso di approvazione un’oggettiva, scientifica ed indipendente analisi di costi-benefici, ma il fondato rischio è che il tutto rimanga impastoiato nei veti reciproci che la politica ha già scatenato, specie da parte dello stesso fronte politico cui appartiene il ministro.

Intanto, nella tragedia si è stati anche fortunati, perché l’indicente è avvenuto su una bretella, mentre se fosse avvenuto qualche chilometro più in là, all’intersezione tra l’A1 e l’A14 i collegamenti nazionali sarebbero stati bloccati per qualche mese.