Sempre meno italiani al cinema

Complice l’avvento dei grandi schermi casalinghi e i servizi innovativi come Netflix assistere ad un film in una sala pubblica diventa sempre più un evento. 

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italiani al cinema

Sempre mono italiani al cinema, secondo la rilevazione Istat, tanto da trasformarlo in un vero e proprio evento, invece che un’abitudine ricorrente di consumo culturale. Nel 2017, il 49,6% delle persone di 6 anni e più (circa 28 milioni 400 mila persone) ha frequentato sale cinematografiche almeno una volta nei 12 mesi precedenti l’intervista (40,7% nel 1993).

Tra le persone che si sono recate al cinema, la maggior parte (30,1%) ha una frequentazione saltuaria (da 1 a 3 volte in un anno), l’11,7% un po’ più regolare (da 4 a 6 volte l’anno) mentre solo il 7,7% frequenta più assiduamente le sale (7 o più volte in un anno). Una frequentazione decisamente bassa e che è alla base della crisi del settore.

Le tendenze degli ultimi 25 anni sono caratterizzate da un notevole aumento nella quota di spettatori saltuari(da 20,9% del 1993 a 30,1%) e dal calo di quella dei frequentatori assidui (da 9,5% del 1993 a 7,7%).Aumentano soprattutto le spettatrici: rispetto al 1993, la quota di donne che sono andate al cinema almeno una volta nell’ultimo anno è passata da 37,6% a 48,8%, quella degli uomini da 44,0% a 50,5%.

La frequentazione delle sale cinematografiche è fortemente legata all’età: nel 2017 si stima che siano andati al cinema almeno una volta l’anno più del 70% dei ragazzi fino a 14 anni e circa l’80% dei giovani di 14-24 anni. Le generazioni più giovani, pur presentando livelli di frequentazione del cinema molto elevate, crescendo riducono la loro fruizione in anticipo rispetto alle generazioni che le hanno precedute.

Si va di più al cinema nelle regioni del Centro rispetto alla media nazionale (54,5% contro 49,6%); seguono le regioni del Nord, con valori intorno alla media (50,2%) e infine quelle del Sud e delle Isole con valori sempre sotto la media (46,1%).

A frequentare le sale cinematografiche sono soprattutto le persone con status socio-culturale ed economico più elevato: il 70,9% dei laureati contro il 23,9% di quelle con scuola dell’obbligo; il 66,7% di chi ha ottime risorse economiche contro il 36,6% di quanti hanno risorse economiche insufficienti.

L’elemento più influente nella scelta del cinema, per gli spettatori che ci sono andati almeno una volta nell’ultimo anno, è proprio il film che si intende vedere (32,9%); altre motivazioni rilevanti sono la facilità di raggiungere la sala cinematografica (27,7%) e il fatto di essere una struttura multisala (24,9%). Nel 2015, circa una persona su dieci abbia frequentato almeno una volta all’anno un cineclub/cineforum, ha seguito un festival/rassegna cinematografica oppure ha partecipato a social network, blog o forum dedicati al cinema.

I generi cinematografici più visti sono le commedie (54,1%), i film d’azione e d’avventura (48,6%) e i film comici (36,9%). Seguono i film drammatici (28,6%), i cartoni animati (28%), i gialli/thriller (26,3%) e la categoria dei film di fantascienza/fantasy (22,1%).

Nel 2015, Il 40,2% delle persone di 6 anni e più ha dichiarato di non essersi recato al cinema nei 12 mesi precedenti l’intervista perché preferisce guardare i film in Tv; circa il 18% perché nella zona in cui vive non ci sono cinema o perché il cinema ha costi troppo elevati, il 15,9% per mancanza di tempo libero mentre il 13,8% preferisce altri tipi di passatempo e il 13,5% non è andato per motivi di salute.

Ma ad allontanare la gente dai cinema è stata anche la dirompente diffusione delle televisioni a grande schermo (50 pollici e oltre), magari dotate di sistema audio surround e lettore di blu ray o abbonamento a servizi di diffusione video su richiesta (come Netflix) che hanno trasformato le abitazioni private in un cinema con tutti i vantaggi della comodità di casa propria.italiani al cinema