Risorse ittiche: presentato a Marano Lagunare (UD) il progetto Dory

Zannier: «lavorare insieme tra il NordEst e la Croazia per pesca sostenibile». 

0
616
progetto dory

Una gestione della pesca più sostenibile e, parallelamente, un aumento delle pratiche di protezione dell’habitat marino e delle specie ittiche nell’Adriatico adottando soluzioni condivise per ridurre l’impatto ecologico delle attività di acquacoltura. Sono queste le principali azioni del progetto Dory, finanziato dal programma di cooperazione transfrontaliera Interreg Italia-Croazia 2014-’20, presentato a Marano Lagunare (UD) con l’assessore alle risorse agroalimentari del Friuli Venezia Giulia, Stefano Zannier, di cui fanno parte le regioni Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Veneto, congiuntamente con Cnr-Ismarsede di Ancona, la Contea di Zara, Rera Agenzia di sviluppo contee di Spalato-Dalmazia e l’Istituto di Oceanografia e pesca di Spalato.

«Uno degli obiettivi dei progetti comunitari è quello di mettere insieme più attori per raggiungere finalità condivise e utili – ha indicato Zannier – e il progetto presentato oggi si inserisce in quest’ottica. Prevede interventi di sostenibilità a lungo termine volti a cambiare le modalità di gestione del regime di pesca. Da un lato mira a ricostituire alcune specie di mare in sofferenza che hanno necessità di un intervento per essere preservate, dall’altro si prefigge di valutare delle metodologie di pesca sostenibileperché è necessario trovare un equilibrio fra l’ambiente e l’attività ittica, favorendo quindi la riproduzione delle specie e consentendo all’attività di pesca di ottenere il giusto ritorno economico».

Zannier ha sottolineato un’altra peculiarità del progetto Dory, ovvero la modalità di lavoro che ha visto operare in modo unitario l’Amministrazione regionale in collaborazione con il comparto della pesca, le capitanerie di porto e gli istituti scientifici. «Lavorare in modo unitario – ha concluso Zannier – permette di ottenere risultati importanti».

Il progetto Dory, come è stato spiegato, persegue gli obiettivi portati già avanti da numerose iniziative condotte dalla Regione anche grazie ai progetti di cooperazione territoriale europea e ha come obiettivo generale quello di contribuire alla protezione e al ripristino delle risorse marine, rafforzando il dialogo istituzionale e promuovendo l’adozione di misure gestionali condivise volte a ridurre l’impatto delle attività economiche sulle riserve ittiche e di strumenti comuni per il miglioramento della biodiversità, oltre alla riduzione dell’impatto ecologico delle attività di acquacoltura. Nel corso del seminario sono state illustrate le linee guida per l’implementazione del modello di gestione di pesca sostenibile nell’area Adriatica che focalizza l’attenzione su due specie, la sogliola e la seppia, per le quali è prevista una condivisione con gli operatori del settore delle misure di gestione e regolamentazione delle catture.

La Regione Friuli Venezia Giulia, in particolare, testerà tecniche attive di ripopolamento del quantitativo di seppie per contribuire al miglioramento di aree marine a valore biologico.