Mercato auto in Europa: a settembre crollano le immatricolazioni -23,4%

A pesare negativamente i ritardi nelle consegne dovuti alla mancanza di prodotto in regola con le nuove omologazioni Wltp. 

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A settembre il mercato auto in Europa registra il crollo delle immatricolazioni dopo il boom di agosto. Secondo i dati dell’Acea (l’associazione europea dei costruttori di auto) le immatricolazioni nell’area Ue+Efta, pari a 1.123.184 unità, sono calate del 23,4%, a fronte della crescita del 29,8% del mese di agosto.

A pesare, in entrambi i casi (ma con effetti opposti), sono le nuove procedure di omologazione Wltp entrate in vigore  il 1 settembre, che hanno indotto le case automobilistiche a lanciare forti campagne  promozionali pur di liberarsi dei veicoli non adeguati alle nuove normative prima della data di entrata in vigore, il primo settembre. Gli automobilisti hanno quindi anticipato ad agosto gli acquisti riducendo di conseguenza la domanda tradizionalmente legata al mese successivo.

Tra i maggiori mercati, l’effetto negativo si è fatto sentire soprattutto in Germania, dove le immatricolazioni mensili si sono contratte del 30,5%. Male anche l’Italia con -25,4%, il Regno Unito con -20,5% e la Spagna con -17%. La Francia ha limitato le perdite con un calo del 12,8%. Il consuntivo dei primi nove mesi dell’anno, con 12.304.711 registrazioni, presenta ancora un dato positivo a livello europeo: +2,3% grazie, soprattutto, al +11,7% della Spagna, al +6,5% della Francia e al +2,4% della Germania, che compensano la discesa dell’Italia (-2,8%) e del Regno Unito (-7,5%).

Quanto alle singole case, il calo delle immatricolazioni è stato generale. Il gruppo FCA ha subito una flessione del 31,4% con 61.882 immatricolazioni. La Jeep si è difesa con un -7,3%, mentre Fiat ha perso il 32,5%, la Lancia il 27,9% e Alfa Romeo il 59%. Maserati è scesa del 6,5%.

Pesante calo per i tedeschi: Volkswagen, BMW e Daimler hanno registrato un andamento pesantemente influenzato dall’effetto Wltp. Il gruppo Volkswagen, a causa dei ritardi nell’adeguare la gamma alle nuove procedure, hanno immatricolato 178.201 unità, con un crollo del 47,8%, frutto del -52,1% del marchio VW, del -66,7% della Porsche e del -60% dell’Audi. Anche la Seat e la Skoda hanno riscontrato cali elevati, ma di minor intensità: rispettivamente -32% e -28,5%. Cali meno drammatici per il gruppo BMW che fa segnare una diminuzione dell’8,8% (102.115 unità) con il marchio dell’Elica in discesa del 7,4% e la Mini in contrazione del 13,4%. Andamento negativo anche per Daimler, con un -12% (87.975) dovuto alla flessione del 12,1% di MercedesBenz e dell’11,4% di Smart.

La classifica mensile dei maggiori produttori vede il gruppo PSA superare Volkswagen, storica leader di mercato, conquistando la vetta con 201.505 immatricolazioni malgrado una contrazione dell’8%. Peugeot ha incassato una flessione del 4,6%, Citroën del 3,6%, Opel dell’11,6% e DS del 34,3%. Il gruppo Renault ha subito un calo del 26,9% con 96.426 unità registrate. Il marchio omonimo ha perso il 31,5%, la russa Lada il 21% e Dacia il 14,6%.

Tra le altre Case europee Ford, con 79.350 immatricolazioni, è scesa del 13,5%. Il gruppo Jaguar Land Rover ha invece piazzato 27.623 veicoli, con una contrazione praticamente nulla (-0,1%) per effetto del +37,8% del marchio del giaguaro che ha compensato la diminuzione del 16,6% del marchio delle fuoristrada di lusso. In crescita anche Volvo con 28.180 registrazioni e un +3,1%.

Quanto ai costruttori asiatici, il gruppo Toyota ha fatto segnare un peggioramento di appena il 2% (-1,2% per il marchio omonimo e -11% per la Lexus), mentre Nissan ha perso il 43,8% e Honda il 27,2%. Infine, le coreane Hyundai Kia hanno subito una flessione, rispettivamente, del 10,4% e del 43,8%.

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