Emilia Romagna, Toscana ed Enea firmano per il rilancio del Centro Enea del Brasimone

Fino a 100 milioni di euro di investimenti congiunti per realizzare un polo scientifico e tecnologico di rilievo internazionale sull’Appennino tosco emiliano. 

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Centro Enea Brasimone

Fare del Centro Enea del Brasimone (Bo) un polo scientifico e tecnologico di grande rilievo internazionale. È questo l’obiettivo contenuto nel protocollo d’intesa siglato tra Regione Emilia RomagnaRegione Toscana ed Enea, che pone le basi per il rilancio e la valorizzazione del sito nell’Appennino tosco emiliano.

Dopo l’assegnazione al Centro Enea di Frascati dell’infrastruttura di ricerca sulla fusione Divertor Tokamak Test (Dtt), il Brasimone torna in gioco con l’attribuzione di specifici progetti in ricerca e produzione in tecnologie avanzate. In particolare, nell’intesa vengono delineati alcuni importanti progetti da realizzare nel centro in provincia di Bologna, primo tra tutti la realizzazione dell’infrastruttura di ricerca Sorgentina-RF che, attraverso investimenti congiunti, punta a rendere concreta la possibilità di produrre radiofarmaci mediante neutroni da fusione; altri progetti prevedono collaborazioni con l’infrastruttura Dtt, il reattore sperimentale sulla fusione Iter e la sua evoluzione Demo per la produzione di energia elettrica.

I progetti avranno un significativo impatto occupazionale e socio-economico nel territorio. Il piano di potenziamento congiunto, una volta attuato, prevede investimenti fino a 100 milioni di euro nel periodo 2018-2025, con un sensibile aumento di nuovi posti di lavoro sia all’interno della struttura Enea (almeno un centinaio nel breve periodo) che nell’indotto dell’area. In particolare, l’intesa punta a favorire lo sviluppo di linee di ricerca su un filone di grande interesse scientifico a livello internazionale come quello della fusione nucleare per la futura produzione di energia “pulita” e sostenibile.

In stretto coordinamento con le Regioni Emilia Romagna e Toscana e gli enti locali territoriali saranno ricercate collaborazioni per lo sviluppo di progetti di ricerca e di avanzamento tecnologici, con un gioco di squadra che faciliti l’accesso a fondi pubblici nazionali, europei e internazionali per la ricerca, incluse opportunità provenienti, anche sulla più ampia scala internazionale, da fonti private e accordi e collaborazioni scientifiche con Università e centri di ricerca e imprese di alta tecnologia per definire le modalità per offrire ospitalità a gruppi di ricerca, sedi di centri di ricerca e insediamenti industriali di carattere scientifico e tecnologico.

Questo accordo è frutto di un tavolo di lavoro istituzionale fortemente voluto dal presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, e da quello della Toscana, Enrico Rossi, e coordinato dall’assessore alle attività produttive, Palma Costi, assieme al collega toscano, Stefano Ciuoffo, che si proponeva di seguire in modo congiunto tutte le ipotesi di valorizzazione del sito.

«Dopo la mancata assegnazione per la realizzazione del progetto del Dtt – sostengono Costi e Ciuoffo – non ci siamo persi d’animo, forti della consapevolezza che il centro Enea del Brasimone offre un’infrastruttura idonea ad alta specializzazione scientifica di valenza internazionale e abbiamo portato avanti un grande lavoro insieme con i sindaci di Castiglione e Camugnano, la Città metropolitana e le Unioni dei comuni sia del versante emiliano che toscano, e confrontandoci con sindacati e associazioni di categoria. Con questo protocollo poniamo le basi per il rafforzamento del Brasimone nella capacità di attrazione di talenti, progetti di ricerca e investimenti di ricerca e di produzione in tecnologie avanzate con l’attivazione di accordi di collaborazione con Università e centri di ricerca locali e internazionali. Abbiamo sempre creduto che il Centro Enea del Brasimone rappresenti una grande opportunità per la rivalorizzazione di un ingente investimento pubblico a beneficio dello sviluppo e della buona occupazione del territorio ed in particolare della fascia appenninica».

«Il nostro centro del Brasimone – sostiene il presidente Enea, Federico Testa – rappresenta da decenni un’importante realtà nel contesto internazionale della ricerca applicata nel campo della fusione nucleare e delle radiazioni ionizzanti. Ora, grazie al supporto degli enti locali, tecnologie innovative e sostenibili con una forte connotazione industriale potranno essere ulteriormente valorizzate nel territorio. Grazie a questo impegno condiviso con le Regioni Emilia Romagna e Toscana e in sinergia con gli altri enti dell’Appennino tosco emiliano, l’Enea dà avvio ad una nuova fase di potenziamento infrastrutturale del Centro, che si pone come elemento centrale tra i soggetti del territorio e la comunità internazionale nella sfida intrapresa dal nostro Paese nel campo delle nuove tecnologie che favoriscano il benessere dei nostri concittadini».

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