Un originale ottetto per la Stagione dei concerti della Società Filarmonica di Trento

Due quartetti (Gringolts Quartet e Meta4 Quartet) per interpretare pagine di Mendelsshon, Kuusisto e Enescu. 

0
897
ottetto Gringolts Quartet e Meta4 Quartet

Venerdì 23 novembre (ore 20.30) sul palco della sala dei concerti della Società Filarmonica di Trento un appuntamento decisamente interessante con tre partiture scritte per l’ottetto di archi, una formazione insolita che per la bisogna è formata dall’unione di due tra i più interessanti quartetti, il Gringolts Quartet e Meta4 Quartet.

L’Ottetto op. 20, scritto da un Felix Mendelssohn di soli sedici anni, è uno dei misteri più affascinanti consegnato alla storia dall’uomo. Una gioia e una limpidezza incontenibile percorre questa partitura lieve, per eseguire la quale la Filarmonica di Trento ha chiamato due quartetti di grande esperienza e sensibilità, capaci di dipanare un tessuto musicale finissimo e di ampio respiro. Il Quartetto Gringolts è il punto d’incontro di quattro personalità artistiche provenienti da ambiti culturali ed esperienze professionali diverse (il russo Ilya Gringolts, primo premio al Concorso Paganini di Genova, l’armena Anahit Kurtikyan, prima parte nell’Orchestra dell’Opera di Zurigo, la rumena Silvia Simionescu, primo premio al Concorso di Osaka, il tedesco Claudius Hermann, primo violoncello dell’Opera di Zurigo), ma legati da una comune, forte passione per il quartetto d’archi. Un quartetto premiato nel 2016 col Diapason d’Or.

Il Meta4 Quartet, formatosi nel 2001 (Antti Tikkanen, violino; Minna Pensola, violino; Atte Kilpeläinen, viola; Tomas Djupsjöbacka, cello), è uno dei complessi finlandesi di maggior successo al mondo, già vincitore, nel 2007, del primo premio al Concorso Internazionale Joseph Haydn di Vienna. Meta4 suona regolarmente in tutte le più importanti sale da concerto, chiamati, ultimamente, alla Konzerthaus di Vienna, alla Wigmore Hall e al King’s Place di Londra e alla Citè de la Musique di Parigi.

Composto nel 1825 a soli sedici anni, l’Ottetto op. 20 di Mendelssohn è una pagina cameristica caratterizzata da un forte pensiero sinfonico. Sulla partitura Mendelssohn annotò: “Questo Ottetto va suonato da tutti gli strumenti nello stile di un’orchestra sinfonica. I piani e i forti vanno rispettati attentamente e sottolineati con più forza di quanto si usa in opere di questo genere”. In effetti con quest’opera il compositore fece un passo in avanti nella concezione di questo genere, superando l’idea del quartetto semplicemente “raddoppiato” e affidando a ogni strumento una propria voce. Il legame con la sinfonia si rintraccia anche nello Scherzo, che prende ispirazione da una strofa del Faust di Goethe: “II volo delle nubi, la nebbia col suo velo / hanno un chiarore dall’alto. / L’aria nel pergolato, il vento nel camino, / tutto svanisce”. Quest’immagine realizzata attraverso delicatissimi intrecci e incastri tra le parti è forse uno dei momenti più suggestivi di quest’opera, tanto che fu orchestrato e inserito in seguito anche nella versione rivisitata della Prima Sinfonia (Londra, 1829).

Anche l’Ottetto op. 7 (1900) di George Enescu è un’opera giovanile, un vero e proprio esercizio di stile per il compositore rumeno. Durante le prove i musicisti affermarono: “Questo pezzo è spaventosamente bello… In effetti è più spaventoso che bello!”. A intimorire era la complessa struttura di quest’opera, basata su quattro movimenti tematicamente molto coesi. Qualche anno dopo il compositore ricordò i “problemi di costruzione” che dovette affrontare, dichiarando che all’epoca si sentiva peggio di un ingegnere alle prime armi alla realizzazione del suo primo ponte: “[egli] non prova maggiore angoscia di quanta ne sentissi io ad annerire la mia carta pentagrammata. Ma questa ricerca era appassionante”.

Instancabile è anche la ricerca portata avanti dal violinista, compositore e direttore finlandese Jaakko Kuusisto (*1974). Il brano in programma, Play III op. 21 per quartetto d’archi è stato scritto nel 2008 ed è stato registrato dal Meta4 string quartet nel disco Glow (2016).

Programma

F. Mendelssohn (1809 – 1847)

Ottetto in Mi bem. magg. per archi op. 20

Allegro moderato ma con fuoco ‒ Andante ‒ Scherzo: Allegro leggierissimo ‒ Presto

J. Kuusisto (*1974)

Play III (prima esecuzione italiana)

G. Enescu (1881 – 1955)

Ottetto in Do magg. per archi op. 7

Très modéré ‒ Très fougueux ‒ Lentement ‒ Moins vite, animé, mouvement de valse bien rythmée

 

Per rimanere sempre aggiornato con le ultime notizie de “Il NordEst Quotidiano”, iscriviti al canale Telegram

https://t.me/ilnordest

© Riproduzione Riservata