L’unico a fare veramente festa con le tredicesime è il fisco

Secondo la Cgia di Mestre, pronto all’incasso circa 11 miliardi di euro.

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Tredicesime garanzie pubbliche

Con l’arrivo delle tredicesime, a festeggiare sotto l’albero di Natale sarà soprattutto il fisco che preleverà tramite la trattenuta Irpefben 11 dei circa 47 miliardi di mensilità aggiuntiva che a dicembre saranno erogati a 33,7 milioni di pensionati, operai e impiegati.

Grazie alla gratifica natalizia, secondo la Cgia, si spera che a far festa siano anche i piccoli commercianti e le botteghe artigiane. E’ vero che una buona parte delle tredicesime sarà spesa nel mese di dicembre per pagare la rata del mutuo, le bollette, il saldodell’Imu/Tasi sulla seconda abitazione e la Tari (tributo per l’asporto e lo smaltimento dei rifiuti), ma è altrettanto auspicabile che la rimanente parte venga utilizzata per far ripartire i consumi interni. Cosa invero difficile, visto che aumenta tra le famiglie la tendenza al risparmio e alla tesaurizzazione complici le incertezze sempre più marcate circa il futuro prossimo.

«Negli ultimi 10 anni – dichiara il coordinatore dell’Ufficio studi della Cgia, Paolo Zabeo – gli acquisti natalizi sono crollati di circa il 50%, con una spesa complessiva che nel 2017 si è attestata attorno ai 10 miliardi di euro. Questa contrazione ha penalizzato soprattutto i negozi di vicinato, mentre gli outlet e la grande distribuzione organizzata sono riusciti ad ammortizzare il colpo. Speriamo che anche grazie alle tredicesime, in questo ultimo mese dell’anno si torni a spendere intelligentemente, ridando così fiato alla domanda interna che in Italia rimane ancora troppo debole».

Oltre ai consumi, un’altra voce importante che incide sulla ricchezza prodotta nel Paese sono gli investimenti. Se rispetto al 2007 (anno pre-crisi) questi sono ancora inferiori del 22%, nel 2018 dovrebbero registrare una crescita del 4%, in buona parte riconducibile alle misure messe in campo per favorire la diffusione della digitalizzazione nel nostro sistema produttivo.

A livello territoriale, la Regione che presenta il più alto numero di beneficiari della tredicesima mensilità è la Lombardia: le persone interessate saranno  poco più di 6 milioni. Seguono i 3.255.000 residenti nel Lazio e i 2.923.000 abitanti del Veneto.

Le tredicesime portano con sé un effetto che per alcuni percettori potrebbe essere indesiderato: anche se sulla gratifica natalizia non sarà erogato il famigerato “bonus Renzi” di 80 euro al mese, l’arrivo della tredicesima, magari unitamente a qualche piccolo aumento di stipendio, potrebbe portare i dipendenti che fruiscono del “bonus Renzi” a superare la soglia oltre cui si perde il beneficio. Gli 80 euro in più in busta paga spettano per intero a coloro che non superano i 24.600 euro di reddito annuo lordo e in misura minore se lo stesso è compreso tra i 24.600 e i 26.600 euro lordi. Pertanto, se nel corso dell’anno sono state superate queste soglie, senza che il datore di lavoro ne abbia tenuto conto, la restituzione di quanto percepito avverrà con la decurtazione della busta paga di dicembre. 960 euro in meno. Una bella sorpresa che alcuni buontemponi hanno già chiamato il “pacco Renzi”.

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