Riunione dei soci pubblici di Autobrennero: si continua a trattare con Roma

L’aut-aut di Kompatscher: «o vengono accolte le nostre richieste o non firmiamo». Pesa la preoccupazione dei 16 soci pubblici circa il dover restituire 4 anni di dividendi già spesi. 

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soci pubblici di Autobrennero

Una seduta decisamente accalorata e problematica l’assemblea che si è svolta a Trento nella sede della concessionaria A22 tra i 16 soci pubblici di Autobrennero che hanno accolto le proposte avanzate dal presidente della Regione Trentino Alto Adige(maggiore azionista singolo di A22 con il 38,22% del capitale), Arno Kompatscher, affidandogli il mandato di continuare a trattare con i ministeri competenti per il rilascio della concessione di A22, mantenendo ferme le richieste avanzate dai soci territoriali negli ultimi mesi.

«Gli impegni presi a voce e anche messi a verbale nella seduta del Cipe del 28 novembre – ha spiegato Kompatscher – non trovano rispondenza nel successivo parere del comitato, per questo dobbiamo chiedere a tutti gli organi competenti che vengano accolte le richieste formulate con le lettere precedenti». I soci richiedono l’apertura di un tavolo tecnico nel quale possano essere ridiscusse le disposizioni inserite nel parere del Comitato interministeriale che ha fatto proprie le indicazioni dell’Autorità di regolazione dei trasporti e del Nucleo di valutazione per la regolazione dei servizi pubblici. «Ci sono anche forti dubbi sulla bancabilità del piano economico e finanziario», ha precisato Kompatscher.

Dopo aver effettuato i necessari approfondimenti giuridici, secondo Kompatscher «non è accettabile la prospettata richiestadi restituzione allo Stato degli utili conseguiti dalla società dal 2014 ad oggi». Quanto previsto dal Comitato interministeriale di programmazione economica, oltre a non avere un fondamento giuridico, avrebbe conseguenze negative sul patrimonio societarioed anche sui bilanci delle amministrazioni pubbliche che dovrebbero restituire 300 milioni di euro, aprendo problemi contabili nei rispettivi bilanci, oltre a mettere a rischio patrimonio (777,50 milioni di patrimonio netto più 653,50 del Fondo ferrovia a fine 2017) della stessa Autobrennero. Per proseguire nella trattativa i soci pubblici di Autobrennero pongono alcune condizioni ineludibili. «In sintesi – dice Kompatscher – chiediamo che l’accordo di cooperazione con il ministero preveda il mantenimento del piano trentennale di investimenti da 4,1 miliardi di euro, compresi gli 800 milioni per la viabilità dei territori». Per quanto riguarda la gestione della nuova concessionaria BrennerCorridor, i soci chiedono inoltre che venga condivisa la scelta del presidente del comitato di indirizzo. «Deve essere chiaro – ha concluso Kompatscher, trovando il consenso di tutti i soci – che le nostre richieste erano già frutto di un compromesso e, quindi, se non verranno accolte, non firmeremo l’accordo di cooperazione».

Dinanzi ad uno scenario sempre più complicato e di difficile soluzione (difficile cambiare i pareri delle varie autorità coinvolte), probabilmente tra i soci pubblici di Autobrennero potrebbe avere la meglio il sussulto d’orgoglio, scegliendo quella via principale della gara pubblicache avrebbe dovuto essere scelta ancora quattro anni fa al termine della concessione. Si vedrà nei prossimi giorni se il ministro Toninellicontinuerà nel muro di gomma, blindandosi dietro a decisioni già prese dall’Europa, dal Cipe e dalle autorità varie. Se così fosse, meglio tagliare l’ombelico e scegliere la gara europea.

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