Ancora tensioni nella neonata giunta provinciale di Bolzano dopo una ripartizione delle competenze che hanno scontentato sia la Svpche la Lega. Questa volta, il tema del contendere è il previsto aumento del pedaggio per i mezzi pesanti sull’Autostrada del Brenneroal fine di scoraggiare il traffico parassita, che approfitta del minore costo della tratta del Brennero nonostante imponga una maggiore percorrenza rispetto a quella attraverso la Svizzera.
Il progetto di equiparare il livello tariffario del tratto italiano di Autobrennero a quello austriaco (decisamente più caro) è criticato dalla Camera di commercio di Bolzano che ritiene sia inefficace e che si ripercuota negativamente sia sulla popolazione che sull’economia.
Secondo quanto dichiarato nel programma di coalizione di SVP e Lega, la nuova Giunta provinciale intende aumentare i pedaggi per veicoli pesanti sull’A22. Questa misura tuttavia non rientra fra le competenze della Giunta provinciale, bensì del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Di fatto, fanno i conti senza l’oste che in questo caso è l’Autorità di regolazione dei trasporti che sul tema si è già pronunciata in senso diametralmente avverso allo scenario auspicato dalla nuova giunta altoatesina.
Secondo l’Autorità guidata da Andrea Camanzi è in arrivo il “price cap” per tutte le tratte che hanno la concessione già scaduta, tra cui, nel NordEst, Autobrennero e Autovie Venete e lo scenario è verso un generale abbassamento degli importi dei pedaggiavvantaggiando gli utenti. Per le concessioni scadute, l’Autorità ha già determinato, con specifiche delibere pubblicate sul proprio sito, gli obiettivi di efficienza dei costi operativi i quali, al termine del periodo regolatorio di 5 anni, dovranno essersi ridotti mediamente del 18,08% per l’ex Autobrennero, del 10,48% per l’ex Autovie Venete.
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