Export manifatturiero: l’Emilia Romagna sorpassa il Veneto

Bonomo: «con +2,5% sarebbe stato un 2018 da incorniciare: sfondata quota 61 miliardi. Il gap infrastrutturale zavorra l’impresa». 

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Nel corso del 2018 le esportazioni manifatturiere venete sono cresciute ancora (+2,5%) sfondando quota 61 miliardi di euro, 61,369 miliardi per la precisione. Il ritmo di crescita però, è meno elevato rispetto alla media del manifatturiero nazionale (+3%) che ha raggiunto i 444 miliardi di euro e, soprattutto, è la metà della crescita dell’Emilia Romagna (+5,2%) che ha superato la Serenissima in classifica.

«Il 2018 sarebbe da incorniciare – afferma Agostino Bonomo. presidente di Confartigianato Imprese Veneto -, ma purtroppo però questi dati eccellenti nascondono un problema serio. Inizia a venire al pettine il gap infrastrutturale che ci zavorra e sta rallentando la nostra regione nei confronti, ad esempio, dell’Emilia Romagna che, oggi, coronando un inseguimento di soli 3 anniha recuperato 2 miliardi di euro di export manifatturiero (tanto era il divario nel 2015), relegandoci al terzo posto della classifica. Purtroppo, come abbiamo denunciato a Milano il 13 dicembre, il Veneto rischia di essere un emarginato di lusso del nuovo triangolo dello sviluppo formato da Milano, il nodo emiliano e l’area centrale Veneta. Serve una svolta – denuncia Bonomo – e avvicinare i nodi dell’asse Padano da Torino a Venezia comprimendo i tempi di viaggio sulla rete ad alta velocità portando ad un’ora la tratta Milano–Mestre e, in direzione Sud verso Roma, ridurre il tempo di percorrenza sulla tratta Padova–Bologna dagli attuali 59 a 34 minuti. Guardando a Nord, per garantire all’export veneto la possibilità di accedere velocemente ai valichi alpini del Tarvisio e, soprattutto, del Brennero, anche in considerazione del prossimo completamento della Superstrada Pedemontana, è urgente dare compimento al collegamento autostradale della Valdastico con l’asse del Brennero».

Tornando ai numeri, si consolida la crescita della quota di export manifatturiero veneto verso i Paesi dell’UE20 che raggiunge il 60,2%, con un aumento di +3,7% rispetto al 2017. Le crescite più consistenti hanno riguardano l’export diretto in Francia e Spagna (+6,9%), Paesi Bassi (+5,8%) e Repubblica Ceca (+5%). La Germania si conferma il principale Paese importatore Intra UE (12,9% dell’export manifatturiero veneto); segue la Francia, con il 10,3%. Mentre continua a soffrire l’Extra UE, aumentato a livello regionale solo del +0,9%. Tra i principali paesi di sbocco, l’incremento più significativo ha riguardato il Messico (+12,9%). Seguono Australia (+4,8%), Canada (+4,6%) e Stati Uniti (+4,3%). Nel corso dell’anno sono diminuite sensibilmente le esportazioni manifatturiere verso Emirati Arabi Uniti (-19,5%) e Turchia (-8,3%). Altre contrazioni hanno riguardato anche l’export diretto ad Hong Kong (-6,9%) e Russia (-3,3%). Gli Stati Uniti si confermano il principale mercato di sbocco Extra UE28 (8,4% del totale dell’export manifatturiero per oltre 5 miliardi di euro).

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