Italia-Cina: per le carni suine italiane si apre il mercato cinese

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Da sx, Gianmarco Centinaio, Giulia Grillo e Nicola Levoni

Finalmente ufficializzata la possibilità di esportare carni suine dall’Italia in Cina: il ministro della Salute, Giulia Grillo, e l’ambasciatore cinese a Roma, Li Ruiyu, hanno siglato a Villa Madama il protocollo di intesa che sancisce l’apertura del mercato cinese alle produzioni suine italiane.

L’accordo è di notevole portata perché dopo anni in cui l’avvio delle esportazioni di carni suine in Cina è stato più volte annunciato e poi smentito, la firma del protocollo tra il ministero della Salute italiano e l’amministrazione generale delle Dogane della Cina costituisce un vero spartiacque con il passato: ora le condizioni per l’esportazione delle carni suine italiane, specie sotto forma di prosciutti, mortadelle, salami, speck ed altre prelibatezze sono ufficialmente definite ed è possibile procedere verso la conclusione delle formalità burocratiche.

La trattativa è durata oltre 15 anni e ha richiesto lo svolgimento di numerose missioni in Cina da parte dei più alti livelli tecnici e istituzionali italiani per incontrare i vertici delle autorità sanitarie cinesi, di visite in Italia di delegazioni di ispettori del ministero dell’Agricoltura, delle agenzie di Quarantena e delle Dogane cinesi e l’invio di copiosi fascicoli tecnico-sanitari da parte del ministero della Salute italiano.

Soddisfatto il presidente di Assica (Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi), Nicola Levoni: «sono orgoglioso di poter dichiarare che si tratta di uno straordinario risultato per il nostro Paese che Assica ha contribuito a raggiungere. Lo abbiamo perseguito con determinazione e costanza per oltre 15 anni, supportando le nostre Istituzioni nelle lunghe e difficilissime trattative con le Autorità cinesi. Il ministero della Salute, negli uffici del segretariato generale e delle due direzioni di sicurezza alimentare e sanità animale, il ministero delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, il ministero dello Sviluppo economico e il ministero degli Affari esteri, la Commissione europea e ICE-Agenzia hanno lavorato con straordinaria dedizione e professionalità a questo dossier; ma non avremmo raggiunto il successo senza il supporto preziosissimo della nostra Ambasciata a Pechino».

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