Auto ecologiche: anche in Friuli Venezia Giulia vale il cumulo degli incentivi statali e regionali

Il Mise conferma la possibilità già esistente in Trentino Alto Adige. Contributi complessivi fino a 11.000 euro per l’auto elettrica e 6.500 per una ibrida. 

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rinnovo del parco auto

Il ministero per lo Sviluppo economico ha sciolto le riserve sulla cumulabilità degli incentivi statali e regionali per l’acquisto di auto ecologiche meno impattanti sull’ambiente in termini di emissioni. E’ stata così accolta la proposta del Friuli Venezia Giuliache anche su questo aspetto è un esempio virtuoso per tutto il Paese, allineandosi a quanto già è possibile fare in Trentino Alto Adige.

La notizia l’ha data l’assessore regionale all’ambiente ed energia, Fabio Scoccimarro, che ricorda come il 2019 sarà il secondo anno effettivo della norma con cui la Regione contribuisce all’acquisto di auto metanobenzina, ibride o elettriche(rispettivamente con 3, 4 e 5.000 euro) in cambio della rottamazione di autoveicoli più impattanti: una norma che in fase di Finanziaria, la Regione ha deciso di rendere ancora più estesa in quanto a categorie rottamabili, estendendola a tutti i veicoli da Euro 0 fino a Euro 4, e, un unicum per il Friuli Venezia Giulia, anche per l’acquisto anche di auto usate o a “Km0”. In questi due ultimi casi, vale solo il contributo regionale, in quanto quello statale prevede, miopemente, l’erogazione solo per l’acquisto di veicoli nuovi di fabbrica da immatricolare.

A breve sarà emanato il nuovo regolamento sull’auto ecologiche e entro pochi mesi in Friuli Venezia Giulia chi acquisterà un’autoelettrica potrà vedersi riconoscere un contributo di ben 11.000 euro (tetto che in Trentino Alto Adige sale a 12.000), mentre chi compera auto ibride potrebbe arrivare a 6.500 euro di incentivo.

A dicembre la Regione aveva destinato 1,4 milioni di euro per questa misura, ma in fase di assestamento, il prossimo luglio, intende di rimpinguare il capitolo, in quanto quella della mobilità sostenibile è la sfida dei prossimi anni nonché l’obiettivo su cui bisogna insistere, assieme all’economia circolare, per concorrere attivamente a quella rivoluzione culturale che permetterà di lasciare ai nostri figli un mondo migliore rispetto a quello “apocalittico” che si intravede all’orizzonte del 2100.

In sede di revisione sarebbe opportuno che il contributo per le auto ecologiche fosse esteso anche per le trasformazioni a gas metano o Gpl di veicoli già in circolazione per ridurre il loro impatto ambientale, specie se di categoria inferiore ad Euro 4. Parimenti, sarebbe opportuno che dai contributi per l’auto ecologica non fossero esclusi i Diesel Euro 6 d-Temp e superiori, visto che il loro livello emissivo è inferiore ad uno elettrico, se si considera anche l’impatto ambientale causato nella produzione dell’energia non da fonte rinnovabile.

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