Maggiore autonomia: Zaia, Fontana e Bonaccini «No ad ulteriori rinvii»

I governatori delle regioni del Nord contro Di Maio. Zaia: «Paese di serie A e serie B sta diventando scusa». Fontana: «non c'è più motivo per rinviarla». Bonaccini: «il governo non decide e fa scaricabarile». 

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Che la maggiore autonomia richiesta sulla base di un preciso procedimento costituzionale dalle tre regioni del Nord Italia fosse istradata su un binario morto lo avevamo subdorato e le dichiarazioni del vicepremier grillino Luigi Di Maio ne hanno datopuntualmente conferma, scatenando la reazione dei tre governatori delle regioni interessate.

«Pensare che si possa continuare a buttare la palla a fondo campo e si continui a procrastinare, è una modalità che non ci piace – afferma il Governatore del Veneto, Luca Zaia -. E non credo neanche che l’autonomia debba diventare oggetto di scontro politico perché, visto e considerato che i 5 Stelle si richiamano spesso a Rousseau, alla democrazia rappresentativa, alla “democrazia digitale”, al “popolo che deve decidere”, la sintesi gliela abbiamo già fatta noi sgrezzando il lavoro».

Per Zaia «è già stato tolto tutto quello che è dibattito politico, perché i cittadini si sono già espressi con il referendum, e hanno detto che pretendono l’autonomia. La storia del Paese di serie e A e di serie B sta diventando ormai una scusa, è chiaro, che non serve a nulla nel negoziato giuridico e costituzionale sull’autonomia. Ci sono già tutti i correttivi, tutte le garanzie, nell’intesa. Ma è anche vero che non possiamo accettare che si continui a dire che questa è la secessione dei ricchi o un atto di egoismo». «Noi abbiamo fatto un progetto, da persone per bene, rispettando la legge fondamentale della Repubblica – sottolinea Zaia -. E’ un progetto che vuol fare ripartire non solo il Veneto ma l’intero Paese. Se qualcuno continua a guardare il dito mentre gli si indica la luna, non sappiamo davvero più cosa dirgli. L’autonomia, volenti o nolenti, costituirà una pagina di storia di questo Paese – prosegue Zaia-; chi ha delle perplessità sbaglia perché così rischia di far scrivere questa pagina di storia a qualcun altro. Perché il percorso é avviato e nessuno lo fermerà più».

Per il governatore lombardo Attilio Fontana «non c’è più motivo per rinviare l’autonomia differenziata richiesta dalla Lombardia. Credo non ci sia più motivo per rinviarla. Abbiamo fatto tutto ciò che si doveva fare chiarendo dubbi e perplessità. Ora è il momento che ci venga data una risposta che chiarisca definitivamente se ci sia o no la volontà di attuarla – ha incalzato Fontana -. Il ministro dell’Interno  anche oggi ha ribadito che il percorso deve andare avanti in tempi celeri. Auspico che siano tutti concordi e che finalmente si venga incontro alle esigenze dei Lombardi, dei Veneti e degli Emiliani, senza più alimentare bufale».

Più diretta la reazione del governatore dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini: «è passato un anno! Provate a decidere invece che giocare a scaricabarile. Da quando il Governo si è insediato non ci è stata riconosciuta l’autonomia che l’Emilia Romagna ha chiesto, seguendo la Costituzione, senza un referendum e non chiedendo un euro in più di quanto lo Stato spende oggi».

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