Trentingrana-Concast: l’assemblea ha approvato il bilancio 2018

Fatturato dei formaggi di montagna a quota 56 milioni di euro, uguagliando il risultato di dodici mesi prima.

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L’assemblea dei soci del consorzio Trentingrana-Concast ha approvato all’unanimità il bilancio 2018 che si è chiuso con i ricavi delle vendite pari a 56 milioni di euro, mentre il valore della produzione (fatturato) ha raggiunto i 61 milioni di euro.

«Stiamo assistendo, da alcuni anni, a un aumento della produzione che ci impone di elaborare nuove strategie di sistema per riuscire a riconoscere la giusta valorizzazione al latte nonostante l’incremento quantitativo – ha osservato il presidente Renzo Marchesi -. Ciò richiede all’intero sistema lattiero–caseario trentino un approccio per garantire la sostenibilità economica di tutti i nostri soci. Le popolazioni di montagna hanno gli strumenti (e il sistema della cooperazione è il primo di questi) per affrontare le nuove sfide che le attendono, proprio perché la montagna, avendo risorse e spazi limitati, è stata, ed è, un laboratorio di sostenibilità. Doveroso sarà continuare a investire nel marchio Qualità Trentino, sottolineando sempre la provenienza trentina dei nostri prodotti perché ciò rappresenta un forte argomento di rassicurazione».

Marchesi ha rivolto un forte richiamo agli amministratori pubblici intervenuti all’assemblea: «chiedo a tutti gli amministratori la collaborazione, il supporto e la massima condivisione sulle scelte che andremo a fare nei prossimi mesi. Il 2019 sarà un anno di intenso lavoro, che ci vedrà impegnati in una fase di riorganizzazione interna, non solo relativa alla rivisitazione dell’organigramma aziendale. Ci saranno infatti da fare scelte strategiche, che dovranno garantire un futuro dignitoso non solo al nostro Consorzio, ma a tutto il comparto lattiero-caseario trentino».

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Trentingrana concast da sx il direttore Andrea Merz e il presidente Renzo Marchesi.jpg

I numeri principali del bilancio 2018 sono stati presentati dal direttore del Consorzio Trentingrana-Concast, Andrea Merz. «Nell’Unione europea si è assistito a un aumento della produzione pari allo 0,9%, prevalentemente concentrata nei primi nove mesi dell’anno. Nonostante tale andamento, i prezzi del latte europeo alla stalla sono rimasti buoni – ha detto Merz -. Il nostro settore si trova, da decenni, in un paradosso che vede l’Italia deficitaria di latte con un grado di autoapprovvigionamento intorno all’80% ma inserita in un contesto europeo eccedentario».

In Trentino la produzione di latte ha ricalcato l’andamento di crescita degli ultimi anni raggiungendo le 152.000 tonnellate (+2%rispetto al 2017). «Da notare che negli ultimi tre mesi del 2018 la produzione è rallentata e tale andamento si è riproposto anche nei primi mesi del 2019 ha proseguito Merz -. Anche il numero degli allevatori (trentini e altoatesini) conferenti ai caseifici associati sembra ormai essersi stabilizzato: il saldo negativo è infatti di sole 8 unità (da 737 a 729) e sottintende il fatto che nuovi giovani, con adeguata formazione, si sono insediati nel comparto. Analizzando i bilanci dei caseifici attualmente disponibili (15 su 17), gli stessi risultano essere soddisfacenti, considerato che la liquidazione media ponderata si attesta a un valore prossimo a 0,58 euro/litro. Finora in cinque caseifici si sono superati i 60 centesimi/litro».

Passando all’analisi delle varie aree di produzione del Consorzio Trentingrana-Concast, l’attività della burreria «è proseguita con regolarità, denotando buone rese produttive – sottolinea Merz -. La produzione 2018 ha raggiunto le 1.600 tonnellate, in aumento del 12% rispetto all’anno precedente, frutto sia di un maggior conferimento da parte degli associati (soprattutto per quanto riguarda la panna da centrifuga) che di un incremento della materia grassa acquistata in ambito provinciale».

«Per il sierificio l’annata 2018 è stata caratterizzata da quotazioni crescenti, ma mediamente inferiori a quelle del 2017. Il prezzo medio di vendita del siero in polvere si è ridotto da 730 a 590 euro/tonnellata – prosegue il direttore -. A seguito di ciò i ricavi di questo sezionale, nonostante la produzione di polvere sia aumentata (+8,8%) grazie anche al maggior conferimento di siero degli associati, sono diminuiti del 14%, attestandosi intorno ai 4,6 milioni di euro; la diminuzione dei ricavi, controbilanciata solo in parte da una riduzione (-2,4%) dei costi unitari sul siero in polvere prodotto, ha permesso comunque di arrivare a una liquidazione finale di 0,0103 euro/litro».

Infine, il laboratorio di analisi: «il numero degli utenti del laboratorio al 31 dicembre 2018 era pari a 1.131, dato sostanzialmente consolidato e in linea con quello degli ultimi anni. Il totale di campioni analizzati a “pagamento latte qualità” risulta stabilmente ancorato oltre i 24.000 campioni annui, con un leggero aumento del numero di campioni eseguiti su latte di capra e per il sistema “duri”».

Il Consorzio è sempre più attento alla sostenibilità: «a dicembre 2018 è stato inaugurato il nuovo impianto di cogenerazione. La realizzazione è stata fatta in collaborazione con Samso che ha effettuato l’investimento a fronte di un beneficio economico, conteggiato sulla base dei risparmi derivanti dalle forniture energetiche – ha detto Merz -. Il motore del cogeneratore, alimentato a gas metano, produce energia elettrica che viene auto-consumata presso la sede di Trento. Lo stesso motore genera anche energia termica che viene utilizzata nel reparto sierificio, consentendo così di risparmiare gas metano per alimentare le caldaie».

Il conferimento 2018 si è attestato a 100.932 forme di formaggio (+4,29% sul 2017). I dati di produzione dell’annata agraria 2017/2018, ancora in incremento a livello provinciale, fanno prevedere un ulteriore aumento di conferimento, con una stima per il 2019 tra le 104.000 e 106.000 forme. «Le giacenze al 31 dicembre 2018 e la loro previsione – ha detto Gabriele Webber, responsabile commerciale del Consorzio Trentingrana-Concast -, con qualche preoccupazione legata al non ottimale andamento delle vendite del primo semestre 2018, si sono assestate rientrando sia in un indice positivo (45%) sul conferimento, sia sulla stagionatura media del prodotto in giacenza, potendo contare sul buon andamento delle vendite dell’ultimo trimestre».

«La linea “Formaggi Tradizionali” – ha spiegato Paolo Paris – ha incrementato il proprio fatturato arrivando a 9.647.536 euro. L’andamento di crescita, alla chiusura del primo semestre 2018, segnava ben altri dati, valori che si sono poi stabilizzati al ribasso a causa del calo di fatturato su alcuni nostri clienti primari, calo dovuto a varie motivazioni che devono comunque far riflettere in merito alle problematiche future dei nostri mercati di riferimento. La segmentazione per area vede, ancora e sempre, la quota di formaggi venduti in Provincia rappresentare una percentuale che supera il 50% del totale, con un sensibile e costante incremento sulle quattro insegne della grande distribuzione attualmente presenti».

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