Stati generali della montagna trentina: sostegno alla natalità e fiscalità di vantaggio

Fugatti: «autonomia e leva fiscale per il rilancio della montagna. Un premio per le famiglie che fanno figli». 

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Stati generali della montagna

Conclusa l’operazione ascolto del territorio trentino con gli Stati generali della montagna che si sono svolti a Comano Terme, da dove sono usciti i temi che costituiranno le linee d’azione della giunta provinciale di Trento nei prossimi mesi.

«Useremo tutti gli strumenti che l’Autonomia ci concede e la leva fiscale per il rilancio della montagna del Trentino» ha detto il presidente del Trentino, Maurizio Fugatti, in chiusura dell’evento fissando le priorità dell’agenda della giunta provinciale. Rivolgendosi ai 130 delegati dei 15 territori del Trentino, Fugatti ha indicato i temi messi a fuoco dalla plenaria e frutto di due mesi di percorso partecipativo dei territori: sostegno alla natalità e ai negozi di montagna, un nuovo ruolo per i comuni trentini (autentico presidio istituzionale a favore dei cittadini), alloggi Itea gratuiti per le giovani coppie che decideranno di trasferirsi nelle valli, qualità e filiera corta dei prodotti, integrazione tra turismo,agricoltura ed artigianato, potenziamento del trasporto pubblico da e per le valli, scuola e alta formazione,alleggerimento della burocrazia, presidi sanitari di valle e tutela dell’ambiente e nuove infrastrutture: «nei prossimi cinque anni – ha aggiunto Fugatti – ci impegneremo a realizzare ogni anno un’infrastruttura strategica dal costo di 60-80 milioni di euro».

Di seguito i temi principali emersi durante gli Stati generali della montagna trentina.

Natalità

«La natalità – ha detto Fugatti – è la sfida principale dei territori di montagna, ma anche degli altri. Le valli registrano i tassi di natalità più bassi. Noi vogliamo fortemente investire e nella prossima legge di assestamento di bilancio destineremo risorse affinché, nei prossimi cinque anni, chi farà figli possa contare su una somma mensile certa che aumenterà in maniera progressiva per eventuali altri figli». La Provincia di Trento aiuterà quelle coppie che ad oggi non decidono di allargare la famiglia per ragioni economiche: «non possiamo accettare che il trend negativo impatti sulla nostra comunità. Tra qualche anno le aziende faticheranno a trovare personale locale». Se il principio è di per sé condivisibile, non così le modalità scelte per applicarlo, visto che si prevede un premio di 100 euro al mese per il primo figlio, cui s’aggiungono 140 euro per il secondo e 200 euro per il terzo. Davvero poca cosa specie in rapporto ai costi che un figlio comporta, senza contare il fatto che l’incentivo scatta entro solo i cinque anni di validità del sostegno, ragion per cui una madre di famiglia dovrebbe sacrificarsi e donare all’Autonomia trentina tre frugoletti in soli cinque anni. Davvero un tour de force degno di una fattrice piuttosto che di una cittadina e di una donna lavoratrice. Meglio sarebbe stato imitare quanto da anni succede in Germania, dove le famiglie con tre figli sono praticamente la normalità, visto che alla nascita del terzo figlio scatta l’erogazione dallo Stato, fino al compimento della maggiore età, un assegno di ben 900 euro al mese, somma che aiuta ad allevare anche gli altri due figli.

Cooperazione e piccoli negozi di montagna. 

Più volte, il presidente Fugatti aveva accennato al tema durante gli incontri sul territorio. La necessità di mantenere i negozi di montagna è rientrato tra le priorità di Comano Terme. «La Cooperazione – ha chiarito – garantisce già oggi la presenza dei piccoli negozi in montagna. Noi dobbiamo essere ancora più vicini ed ascoltare le richieste. La forza del Trentino è di avere realtà importanti sul territorio che riescono a fornire servizi essenziali, quali i negozi di montagna, ai cittadini. E’ un patrimonio che non va disperso ma, al contrario, difeso».

Alloggi popolari nei comuni di montagna.

In molti comuni di montagna, Itea ha un certo numero di appartamenti non assegnati. La proposta di Fugatti e della giunta provinciale è di «assegnare a costo a zero gli appartamenti a chi si trasferirà nei paese di montagna. Il progetto è già partito a titolo sperimentale e intendiamo incentivarlo perché crediamo che sia un’ulteriore risposta al problema della natalità e una misura a sostegno della famiglia». La giunta intende anche agire a contrasto dello spopolamento dei centri storici, soprattutto nei paesi di montagna: «daremo delle indicazioni ad Itea affinché recuperi degli immobili nelle realtà di montagna dove il centro storico è in difficoltà per poi metterli a disposizione delle giovani coppie».

Fare impresa in montagna.

Fugatti ha affermato che fare industria e artigianato in montagna è diverso rispetto alla città. La giunta provinciale userà la leva fiscale per sostenere le aziende nelle valli. «Stiamo ragionando – ha detto – ad una fiscalità di montagna che ci consenta di utilizzare in maniera diversificata Irap e Imis. Introdurremo un coefficiente o indicatore che tenga conto che in determinate zone del Trentino sviluppare attività imprenditoriali costa di più. La fiscalità ci può aiutare e l’applicazione dell’indicatore di montagna andrà ad agire sulla ripartizione delle imposte e innescherà nuove politiche sociali». Ad esempio, l’albergatore che ristruttura il proprio hotel o l’imprenditore che apre un’azienda in valle potrebbero essere esenti dall’Imis per un certo periodo di anni.

Filiera agricoltura, turismo e commercio.

«Se ne parla da anni – dice Fugatti – ma crediamo sia tempo di agire perché la questione è centrale. Il turista o il cliente che acquista o soggiorna negli alberghi deve consumatore il più possibile prodotti trentini a chilometro zero. Stiamo pensando ad un marchio di qualità, come valore distintivo sia per l’esercizio pubblico che per il prodotto. Interverremo anche sulla promozione per aprire il mercato ai nostri prodotti». In agricoltura si parte dal riordino fondiario per i giovani: «mettiamo a disposizione dei giovani i terreni e ragioniamo con altre regioni agricole di fare lobby e difendere le particolarità dei territori alpini».

Stati generali della montagna
Il presidente della provincia di Trento, Maurizio Fugatti, con il direttore generale della Provincia, Paolo Nicoletti

Trasporti, strade ed autostrade digitali

Il tema dei trasporti è un altro argomento che ha attraversato tutti i tavoli di discussione: «serve ragionare in maniera strategia su trasporto ferroviario, autobus e sulle autostrade digitali – ha detto Fugatti -. Il Trentino digitale è in ritardo sull’arrivo in periferia della fibra ottica. Noi vogliamo accelerare perché il tema è prioritario per turismo, agricoltura e impresa. Alcuni settori economici strategici sono sviluppati nelle valli e non possiamo tollerare ulteriori ritardi. Siamo in ritardo anche sul trasporto pubblico che deve aumentare il cadenzamento tra città e valli. Se oggi registriamo 35.000 passeggeri al giorno, il nostro obiettivo è di arrivare a 45/50.000. L’obiettivo è raggiungibile con un’integrazione relativa di risorse e con una migliore programmazione delle corse. E dove non arriva il pubblico, penso alle frazioni più remote, ci può arrivare il privato».

Nuove reti ferroviarie sono state richieste tra Rovereto e Riva (in vista dell’alta velocità del Brennero) e lungo le valli dell’Avisio. «Inutile negare – chiarisce Fugatti – che esiste un problema di risorse ma c’è la volontà di trovare con Rfi un’intesa per reperire delle risorse, sfruttando i lavori in corso dell’Alta Velocità».

Non c’è territorio in Trentino che chieda di migliorare le infrastrutture, seppur la situazione viaria in provincia sia largamente migliore rispetto ad altre Regioni. «Dobbiamo valutare le richieste – spiega il presidente – e fare delle scelte perché le infrastrutture rendono il Trentino più accessibile. Il nostro obiettivo è di realizzare una grande opera (dal costo di 60 – 80 milioni di euro) all’anno per il prossimo quinquennio».

Scuola. 

Qui la priorità indicata è l’alternanza tra scuola e lavoro: «va incentivato il collegamento tra scuola e lavoro, tra istituti professionali e imprese artigianale e industria. Dobbiamo far passare il messaggio che non serve fare l’Università per trovare lavoro. Corriamo il rischio che i nostri artigiani e i nostri commercianti non trovino sufficiente manodopera locale da qui a 15 anni». Sempre in tema di scuola, Fugatti ha confermato la volontà di mantenere sul territorio i plessi scolastici: «non dobbiamo guardare ai numeri, ma alla volontà delle famiglie di mantenere la presenza della scuola nei paesi».

Politiche sociali e Sanità. 

«I presidi ospedalieri – ha rassicurato Fugatti – devono rimanere con l’organizzazione e la presenza sul territorio che abbiamo oggi. Il tema su cui dovremo investire in futuro è l’assistenza agli anziani. Ma anche in questo caso possiamo contare sulla presenza della Cooperazione che con le cooperative di servizi stanno svolgendo un presidio importante e saranno la risorsa per il futuro».

Burocrazia.

Ultimo, ma non per importanza, è tornato il tema della burocrazia e della necessità di alleggerire il carico verso cittadini e imprese: «il lavoro non manca – ha affermato Fugatti -. Faremo quanto possibile per razionalizzare e semplificare le norme, ben sapendo che un livello minimo di burocrazia è necessario a tutela del cittadino e della pubblica amministrazione».

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