Autonomia, il ministro agli Affari regionali Boccia incontra Zaia a Venezia

Il governatore del Veneto consegna un dettagliato documento con tutte le richieste della regione. Zaia: «un incontro positivo e costruttivo, dove abbiamo ribadito la volontà di occuparci di tutte le 23 materie previste dalla Costituzione». 

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Il ministro Francesco Boccia a Venezia con il governatore Luca Zaia e i componenti della delegazione trattante.

Incontro all’insegna della reciproca comprensione e della massima disponibilità a trattare per trovare un accordo che soddisfi tutti quello svoltosi a Venezia nella sede della regione Veneto tra il governatore Luca Zaia e il nuovo ministro agli Affari regionali, Francesco Boccia, con Zaia che ha consegnato al ministro un documento di 83 pagine per esplicitare, in 4 capitoli, la proposta della regione del Veneto per l’Autonomia differenziata in attuazione dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione.

Nel corso della mattinata, Boccia e Zaia si sono intrattenuti per circa 45 minuti a colloquio bilaterale. Successivamente, l’incontro allargato con l’intera delegazione trattante del Veneto.

«L’incontro è stato positivo. La regola è sempre la stessa: la nostra unica volontà è di portare a casa l’Autonomia. Abbiamo fatto un bel lavoro. Il ministro ha riconosciuto che il Veneto ha lavorato ed è stato apripista – ha detto Zaia -. Nella bozza consegnata il primo articolo è la novità che ho voluto far inserire e parla chiaramente di coesione, solidarietà, sussidiarietà, unità nazionale. Premesso questo, si può parlare di autonomia?» si domanda il governatore sottolineando come «sono 30 anni che tentiamo questa operazione. E’ pur vero che dovremo confrontarci. Oggi ho consegnato al ministro la nostra bozza di intesa. In questa bozza ci sono 68 articoli».

Quanto al pericolo di creare zone di serie A e di serie B all’interno del Paese (che già esistono e si potrebbe pure aggiungere quelle di serie C), Zaia ha ribadito che «non stiamo lavorando, come dice maldestramente qualcuno, per creare un Paese di serie A e uno di serie B, non stiamo lavorando per la secessione dei ricchi, ma stiamo lavorando affinché l’autonomia diventi responsabilità. Se dovessi effettuare un roadshow, lo farei volentieri affinché tutti chiedano l’autonomia. Se c’è la volontà di andare avanti, noi ci siamo – ha continuato – se c’è la volontà di tirare il freno a mano in continuazione affronteremo questa sfida. Eventualmente saremo pronti ad andare a Roma ancora».

Quanto al numero delle competenze da trasferire, Zaia ha ribadito come «la richiesta prevede tutte le 23 materie elencate dalla Costituzione. Non può passare il principio che l’abito di uno debba andare bene a tutti. Puoi sistemarlo, puoi adattarlo, ma se mi offrono un modello con 4 o 5 taglie in meno vuol dire che non abbiamo a che fare con un buon negozio».

Soddisfatto dell’esito dell’incontro anche il ministro Boccia: «l’incontro b, costruttivo, è andato molto bene ed è stato di totale collaborazione. Siamo entrati nel merito, e quando si entra nel merito inevitabilmente le persone di buon senso che hanno a cuore il nostro Paese trovano delle soluzioni. Un ottimo primo incontro e ora lavoreranno i tecnici».

Quanto alle richieste formulate dal Veneto, Boccia è stato cauto: «ovviamente abbiamo le nostre idee, non sono venuto qui con degli appunti precompilati. Il presidente Zaia mi ha consegnato le proposte della Regione Veneto e io ho trasmesso i 36 rilievi che ho trovato». Boccia ha insistito sulla volontà del Governo di arrivare ad un modello sull’autonomia differenziata «che capovolge il meccanismo seguito fino ad ora», e che rappresenti «una lotta senza quartiere alle disuguaglianze, che ci sono ovunque anche nel Nord e in Veneto».

Sull’autonomia del Veneto Boccia si è detto «molto fiducioso, penso sia un passaggio importante per noi perché tenersi per mano in uno snodo così importante dà il senso anche del governo Pd-Cinquestelle che è nato da qualche settimana. Penso – ha aggiunto – che la sfida è importante, non ha colore politico, e noi dobbiamo partire dal Veneto per arrivare a tutte le Regioni. In Veneto si deve lavorare sull’autonomia differenziata, e dobbiamo confrontarci con la Regione, con il presidente Zaia, ma entrando nel merito. Io voglio che si scriva “autonomia” e si legga “lotta senza quartiere alle diseguaglianze”. Scuola, sanità, servizi alla persona devono essere gli stessi, dalle periferie al centro delle città. A quel punto l’autonomia diventa naturale».

Boccia ha anche detto che «dobbiamo evitare che il centralismo dello Stato, che oggettivamente è andato in difficoltà, poi non si traduca in un centralismo regionale. Anche sul tema dei servizi ai cittadini bisogna accelerare, dare delle risposte agli enti locali; la città metropolitana di Venezia, per esempio, merita delle risposte».

Quanto ai tempi di realizzazione, Boccia si è limitato a dire che «certamente correremo. I 15 mesi persi alle spalle non sono una responsabilità imputabile a questo governo. Cercheremo di recuperare il tempo perso. Nel giro di 30, 45 giorni al massimo completerò il giro di tutte le regioni italiane».

Quanto al fatto se il governo suggerirà a tutte le regioni di avanzare la richiesta di autonomia, Boccia ha aggiunto che «non posso chiederlo a tutti ma lo consiglio a tutti. Le 5 Regioni che già ce l’hanno hanno come noto molti dossier aperti con lo Stato ed è giusto allineare quei dossier, nonostante la specificità che hanno attraverso i loro statuti speciali».

Prossimo appuntamento già giovedì prossimo a Roma in occasione della conferenza Stato-Regioni dove il tema dell’autonomia delle regioni sarà sicuramente uno dei temi del confronto.

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