Assemblea di Confindustria Trento con l’elezione di Manzana alla presidenza

Economia, Autonomia, formazione, infrastrutture, semplificazione i temi della tavola rotonda con Fugatti e Spinelli. 

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Fausto Manzana è ufficialmente il nuovo presidente di Confindustria Trento per il prossimo quadriennio a seguito dell’elezione a larga maggioranza con il 97% dei presenti, ponendo così fine al traghettamento di Enrico Zobele dopo le dimissioni anticipate di Giulio Bonazzi a seguito dell’apertura di un’inchiesta giudiziaria a carico di una delle aziende del suo gruppo per violazione delle normative ambientali.

Si completa così l’iter per il rinnovo delle cariche, iniziato con la consultazione degli associati da parte del comitato di designazione, successivamente passato attraverso il consiglio generale e quindi ratificato dall’assemblea.

Con l’elezione del presidente e dei cinque vicepresidenti di sua scelta, il nuovo consiglio di presidenza di Confindustria Trento è così composto: Fausto Manzana, presidente con competenze su relazioni industriali e welfare. Alla vicepresidenza sono stati eletti Mirco Cainelli (innovazione, sviluppo e impresa 4.0), Rocco Cristofolini (semplificazione e rapporto con la pubblica amministrazione), Lorenzo Delladio (internazionalizzazione e sviluppo dei mercati esteri), Alessandro Lunelli (credito e finanza d’impresa) e Stefania Segata (capitale umano, giovani e formazione. È anche Presidente del Gruppo Giovani). Al presidente uscente Enrico Zobele sono state assegnate le competenze su infrastrutture e sostenibilità, mentre al presidente di Piccola Industria, Marco Giglioli, sarà il referente delle relazioni con gli associati e con i territori ed energia.

Manzana, nel presentare il suo programma, ha precisato che seguirà tre direttrici: fornire gli strumenti per la crescita aziendale, favorire le condizioni di competitività delle imprese, continuare a rafforzare il ruolo di Confindustria Trento. Negli strumenti per la crescita rientrano le deleghe a capitale umano, giovani e formazione; innovazione, sviluppo e impresa 4.0; internazionalizzazione e sviluppo dei mercati esteri; credito e finanza d’impresa.

Le linee programmatiche della direttrice relativa alle condizioni di competitività delle imprese impegneranno l’Associazione a concentrarsi soprattutto su semplificazione e rapporti con la pubblica amministrazione; relazioni industriali e welfare, infrastrutture e sostenibilità; energia. Per continuare a rafforzare il ruolo di Confindustria Trento la nuova presidenza ha infine individuato la delega alle relazioni con gli associati e con i territori.

L’Assemblea di Confindustria Trento si è chiusa con una tavola rotonda alla quale hanno preso parte il presidente Manzana, il presidente della provincia di Trento Maurizio Fugatti e l’assessore provinciale allo sviluppo economico, ricerca e lavoro, Achille Spinelli, nella quale sono stati toccati temi come l’autonomia, apertura del Trentino all’Europa, formazione, semplificazione burocratico-amministrativa, prospettive di sviluppo.

«Governare una provincia autonoma – ha detto Fugatti, sollecitato da una domanda di Manzana – è oggettivamente molto complesso sotto l’aspetto organizzativo e dei tempi. Tanto più che questo è un momento particolare: abbiamo iniziato il nostro percorso in piena ondata di maltempo, e ancora dobbiamo fronteggiarne le conseguenze. Siamo una Giunta nuova, in parte inesperta, non lo nascondiamo, ma affrontiamo giorno per giorno tutte le difficoltà».

Riguardo ai rischi per l’Autonomia, Fugatti ha detto che «rispetto a qualche anno fa, quando le autonomie speciali erano un po’ nel mirino, oggi vi è una minore ostilità. Ciò anche perché altre regioni si sono avviate sulla strada dell’autogoverno. Noi siamo un modello, e ciò ci tutela. Non dobbiamo quindi guardare con preoccupazione al fatto che altre regioni aspirino ad una maggiore autonomia, anzi, questo potrà far crescere anche noi. Riguardo al rapporto con Bolzano, questo non è in discussione. Ma dev’essere un rapporto paritario, basato su un dialogo costruttivo. Anche l’Autonomia del Trentino ha radici antiche. Non dobbiamo sempre fare come Bolzano se riteniamo che ci possano essere altre strade».

«Non dobbiamo essere autoreferenziali», ha chiosato ancora Manzana, mentre Spinelli ha ricordato come «la Provincia si sta muovendo per intercettare nuovi fondi europei ma anche per portare qui ricercatori, idee, opportunità. Vedremo se anche in Europa riusciremo a fare di più e a fare sentire maggiormente la nostra voce».

Riguardo a Meccatronica, Spinelli ha detto che la Provincia «non ha intenzione di ridurre la capacità di formare i giovani ‘contaminandoli’ con il mondo dell’impresa. Vogliamo vedere se il progetto può essere in parte rimodulato, mettendo assieme tutti gli interessi coinvolti. Dobbiamo verificare se Meccatronica in questo momento è capace di soddisfarli tutti».

Riguardo alla presenza degli stranieri, «per noi sono un’opportunità, nel rispetto delle regole –  ha detto ancora Manzana – anche se il buonismo degli ultimi 15-20 ha fatto disastri. Tuttavia, non possiamo alzare barriere».

Quanto al tema della formazione scolastica, per Fugatti «il rapporto scuola-lavoro è centrale e bisogna insistere sul sistema duale, già avviato nella precedente legislatura. Dobbiamo approfondirlo, cercando di capire quale potrà essere la domanda di lavoro nei prossimi anni. Dobbiamo individuare un organo, un soggetto, capace di fare questo». E sulla semplificazione «si tratta di un tema fondamentale: abbiamo avviato un’Unità di missione strategica dedicata a questo scopo, che si interfaccia con un Tavolo in cui sono rappresentate tutte le categorie economiche. Si tratta di una sfida difficile, ma il percorso che abbiamo iniziato va in questa direzione».

In materia di infrastrutture, Manzana ha ricordato quanto siano strategiche e vitali per il futuro del territorio e non possano essere fermate: «stare fermi non è possibile né fattibile, e non è nel Dna dell’imprenditore».

«Questa Giunta provinciale la Valdastico la vuol fare – ha sottolineato a sua volta Fugatti -. Sul tema della sua uscita abbiamo detto che la priorità era a Rovereto Sud. Il progetto ancora non c’è, ma a nostro modo di vedere, valutando pro e contro, questa opzione è più funzionale, sia sul piano del potenziamento dei collegamenti sia per l’impulso che può dare allo sviluppo anche industriale di quella parte del Trentino».

I segnali dell’economia internazionale non sono buoni: è necessario quindi, sempre secondo Fugatti, utilizzare risorse pubbliche in funzione anticiclica. A questo tema va ricondotto anche l’obiettivo della terza corsia della A22, legato però a sua volta al rinnovo della concessione. Sul tema della semplificazione, «la Provincia ha già assunto delle decisioni in seno al tavolo appalti, sulle gare fino a 150.000 e sul ricorso al mercato elettronico. Vogliamo continuare a confrontarci con le categorie economiche per mettere a fuoco al meglio le loro esigenze».

Infine, il reddito di cittadinanza e i “navigator”: come impatteranno sul Trentino? Spinelli ha ricordato come il confronto con Roma sia tutt’ora in corso. «In Trentino c’è l’assegno unico, c’è un sistema che funziona, basato su Agenzia del lavoro e i centri per l’impiego, qualche aspetto andava rivisto, ad esempio la formazione e la profilazione non vanno standardizzate, ma su questo ci lavoreremo. Sui navigator, non sappiamo ancora come vengono selezionati. Cercheremo di adattarli al sistema Trentino».

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