Padova, la giunta Zanonato di centro sinistra vuole attribuire il voto agli immigrati per eleggere il Consiglio comunale

0
594

Bitonci: “progetto apripista per il voto alle Amministrative e Politiche da respingere al mittente”

La priorità per una città come Padova non è il buon funzionamento della sanità, un sistema scolastico efficiente, una rete viaria sicura, dei trasporti rapidi e capillari, la garanzia dell’ordine pubblico e della sicurezza. Niente di tutto ciò: la priorità per una città come Padova guidata da una maggioranza di centro sinistra è attribuire il voto in consiglio comunale agli stranieri.

 

Il sindaco Flavio Zanonato e la sua maggioranza hanno deciso di attribuire seggi a Palazzo Moroni ad altrettanti stranieri che avranno diritto di intervento e parola nel corso delle sedute di Consiglio. Entro fine novembre, il Comune chiamerà alle urne 17.000 stranieri maggiorenni degli oltre 23.000 residenti ufficialmente nella città del Santo allo scopo di creare una specifica commissione comunale composta da 25 extraeuropei che avranno, oltre al diritto di rappresentanza, anche quello di parola nel parlamentino padovano.

Massimo BitonciImmediata la critica da parte dei rappresentanti delle opposizioni, ad iniziare dal deputato Massimo Bitonci: “il proposito dichiarato da Zanonato e dalla sua maggioranza è tra i più banali e scioccamente buonisti tipici della sinistra, con integrazione, multiculturalismo, tolleranza e vanverate del genere. In realtà, Zanonato & Co. vogliono solamente fare da apripista a provvedimenti che una sinistra al governo farebbe approvare il giorno successivo il proprio insediamento”.

Nella sua nota, il deputato leghista batte il tasto di chi pagherà questa nuova spesa, probabilmente inutile: “sulle spalle e sulle tasche dei padovani, ovviamente. Chi pagherà, infatti, gli alti costi di organizzazione, degli impiegati comunali che si occuperanno della chiamata alle urne degli extracomunitari, le semplici spese di cancelleria, il materiale elettorale e altro? Ovviamente tutti i padovani, chi altro sennò?”

Una situazione che ha molti più risvolti politici che economici, sui quali il deputato leghista Massimo Bitonci, sindaco di Cittadella, vuole fare una serie di riflessioni: “ovviamente si tratta di un’iniziativa del tutto inutile, perché sotto il profilo istituzionale, sia i rappresentanti seduti in Consiglio comunale che la commissione istituita non avranno alcun valore”. E allora a chi può giovare una scelta del genere? “Anche questo aspetto è del tutto ovvio – semplifica Bitonci – e ha una valenza squisitamente politica, come una sorta di sperimentazione locale di progetti che la sinistra – fosse al governo del Paese – metterebbe in atto un attimo dopo aver preso il potere”.

Quello che disarma è il fatto che la città del Santo ha veramente altre questioni a cui pensare: “Padova, nella classifica nazionale delle città con problemi legati alla criminalità – conferma il deputato del Carroccio – si trova al ventitreesimo posto, solo uno scalino più sotto a città come Catania, terre di mafia e di delinquenza diffusa. In una situazione come questa – continua il leghista – il sindaco Zanonato che fa? Distribuisce incarichi a mediatori culturali, organizza e finanzia feste etniche e finge di attribuire poteri a figure non riconosciute dalla legge di questo Paese. È evidente che, al contrario, dovrebbe occuparsi dei problemi concreti della propria città, dei padovani che non riescono ad arrivare alla fine del mese”.

Le elezioni di questa commissione si terranno il 27 novembre alla Fiera di Padova e i candidati ufficiali sono finora 46, originari di 5 macro-aree: Asia, Africa Subsahariana, Africa del Nord, Europa e Americhe. Oltre a un pachistano, si presenteranno anche altri nuovi padovani del terzo millennio: 6 nigeriani, 5 moldavi e 5 filippini, 4 marocchini, 4 cingalesi, 4 ucraini, 3 camerunesi e 3 bengalesi. E ancora 2 albanesi, 2 congolesi,  2 senegalesi, un cinese, un ivoriano, un peruviano, un afgano e un tunisino.

Secondo Bitonci “l’obiettivo della sinistra è di preparare il terreno alla possibilità di estendere il voto agli extracomunitari sia alle amministrative che alle politiche. Pensate, un giorno potremmo pure avere tra le liste elettorali anche i “Fratelli Islamici Italiani” o qualche bel gruppo fondamentalista”. Per il parlamentare del Carroccio “la verità è che il falso buonismo della sinistra non porta all’integrazione, ma solo all’esasperazione degli animi: ne sanno qualcosa gli abitanti di Padova, assediati da una criminalità che troppo spesso fa capo proprio a individui di origine extracomunitaria. È un buonismo che sfascia un modello di vita, di comportamenti, di regole e tradizioni che ha fatto grande la nostra società e le nostre terre”.

Iniziativa che, tra le altre cose, appesantisce pure le casse pubbliche, visto che i costi graviteranno sulla testa di tutti i contribuenti padovani: “In effetti – è l’auspicio di Bitonci – mi auguro possa intervenire la Corte dei Conti. Il sindaco Zanonato si lamenta dei tagli ai trasferimenti statali, salvo poi sprecare risorse preziose in iniziative con valenza istituzionale pari a zero. I capricci propagandistici dovrebbe pagarseli di tasca propria”.