Presentato a Venezia il master plan per il nuovo assetto intermodale tra l’aeroporto di Venezia e la ferrovia ad alta capacità

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Zaia: “una scelta strategia per il futuro dei trasporti del NordEst”

Il “Master Plan” finale per la realizzazione del nodo intermodale dell’aeroporto “Marco Polo” di Venezia si avvia verso l’approvazione finale prevista per l’anno prossimo, che porterà nel 2015 all’installazione dei primi cantieri e nel 2020 alla realizzazione dei servizi di metropolitana e di ferrovia ad alta capacità direttamente in aeroporto.

I risultati dello studio di fattibilità, che ha un piano finanziario di 5,34 milioni di euro co-finanziato al 50% dal programma comunitario ‘Ten T’, è stato presentato dal presidente della società aeroportuale Save, Enrico Marchi, alla presenza del presidente del Veneto, Luca Zaia, del sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, e dell’ad di Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti.

Il nodo intermodale, il cui completamento è previsto nel 2030, sarà costituito da una nuova stazione ferroviaria a cui si connetterà l’intero sistema dei trasporti: la bretella di collegamento con il Sistema metropolitano regionale (dal 2020), la linea ferroviaria Av Venezia-Trieste, la metropolitana sub-lagunare per Venezia, il “people mover” di collegamento con l’aerostazione, il sistema di parcheggi d’interscambio e dei servizi destinati ai passeggeri al territorio, una porta acquea.

Un insieme di infrastrutture giudicato “storico” dal presidente di Save, Marchi, che “garantirà l’unica occasione per l’Italia di avere uno scalo intercontinentale collegato con una rete ad Alta Velocità come succede in molti aeroporti europei”. Marchi non si è detto preoccupato sul piano dei finanziamenti: “quando le idee ci sono i soldi si trovano: oggi la Bei e le istituzioni europee mettono a disposizione numerosi strumenti finanziari che consentono di intervenire nei finanziamenti e anche nella condivisione del rischio”.

“Ferrovie dello Stato non è in grado di far fronte da sola agli investimenti – ha dichiarato Moretti – Rimane però nei nostri obiettivi il completamento della Milano-Venezia come la prima cosa importante da dover fare in Italia perché è l’arteria più trafficata”.

Il “Marco Polo” di Venezia, che dal 2007 ha ottenuto il riconoscimento di terzo aeroporto intercontinentale italiano dopo Roma Fiumicino e Milano Malpensa, prevede quest’anno un transito di 8,8 milioni di passeggeri, destinati a diventare 13,6 mln nel 2030 una volta completato il nodo, compresi i 480.000 circa previsti in arrivo dalla stazione sui treni AV dalla quale dovrebbero transitare all’anno 8,6 milioni di passeggeri.

“Questa è l’area dove si può sviluppare la modernità del territorio – ha sottolineato il sindaco di Venezia Orsoni – Non si tratta solo di un sogno, ma di qualcosa di concreto da realizzare”. Orsoni ha negato che ci siano tensioni tra Save e Comune sulla porta acquea – disegnata da Frank O. Gehry – componente fondamentale dell’intermodalità.

Secondo i calcoli dello studio, il sistema aeroportuale Venezia-Treviso potrà passare dagli attuali 23.000 occupati tra diretti e indiretti, a 30.000: settemila previsti con la realizzazione del quadrante di Tessera.

Soddisfatto il presidente della Giunta regionale veneta, Luca Zaia: “l’aeroporto di Venezia è uno dei 35 scali identificati come punto di riferimento per la mobilità europea. Il nuovo progetto intermodale obbedisce agli obiettivi strategici dati a Save: non occuparsi solo di aerei, ma di dare un servizio al territorio. Pensare a una Tav che ha come stazione l’aeroporto di Venezia non mi sembra una fantasia coma dice qualcuno, ma una grande opportunità per il Veneto”. Sul fronte finanziamenti, Zaia non ha dubbi: “se ci lasciassero i soldi delle nostre tasse non avremo bisogno di altro. La verità è che facciamo parte di un sistema che si chiama Paese Italia e dobbiamo concorrere alla quota di solidarietà e sussidiarietà nazionale anche per coloro che spesso sprecano. Tagliamo gli sprechi, poi ancora una volta questo territorio saprà rimboccarsi le maniche, magari aprendosi a quegli imprenditori locali desiderosi di fare la loro parte e di rimboccarsi le maniche”.

Positivo anche l’assessore ai trasporti della provincia di Venezia, Giacomo Grandolfo: “il progetto di intermodalità dell’aeroporto di Venezia rappresenta un’opera strategica per il nostro territorio, ma gli interventi dovranno tenere conto della particolare situazione economica che stiamo vivendo. Il progetto preliminare della Tav nel tratto dalla stazione ferroviaria di Mestre all’aeroporto, che prevede una galleria si circa 9 km, per un costo che supera i 700 milioni di euro”.