Gli studenti dei corsi di scienza delle formazione primaria rivendicano diritto all’inserimento nelle graduatorie ad esaurimento

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L’assessore veneto all’istruzione Donazzan riceve i rappresentanti del coordinamento

L’assessore regionale veneto all’istruzione Elena Donazzan ha ricevuto nella sede della Giunta regionale Ferruccio Melappioni e Maria Chiara Fiscon, rappresentanti veneti degli studenti dei corsi di laurea triennale di scienza della formazione primaria (abilita all’insegnamento nelle scuole per l’infanzia e nelle scuole primarie) che le hanno illustrato la situazione paradossale dei tanti abilitati e abilitandi, immatricolati all’insegnamento dal 2008 al 2010 che sono tuttavia esclusi dalle graduatorie ad esaurimento 2011-2013, secondo il decreto ministeriale n. 44 del 12 maggio 2011.
“Mi hanno consegnato quasi 500 firme di loro colleghi – dice l’assessore – e chiedono alla regione Veneto di attivarsi per individuare una soluzione alla discriminatoria situazione nella quale si sono trovati all’indomani dell’attuazione della riforma e dei decreti successivi. Questi studenti sono senza nessuna copertura giuridica dal punto di vista normativo; per loro non vale l’ordinamento vigente prima della riforma, ma neppure quello attuale; sono in una zona di limbo e non esiste nessuna norma transitoria – come succede in questi casi – che li abbia presi in carico”.

Gli studenti si sono organizzati in un coordinamento nazionale che da settembre opera per rivendicare il loro diritto all’inserimento nelle graduatorie ad esaurimento.
“E’ una questione anacronistica e discriminatoria che deve trovare soluzione. Porrò la questione in sede nazionale – annuncia Donazzan – il 19 gennaio prossimo a Roma, quando gli assessori regionali all’istruzione parteciperanno all’audizione della IX commissione parlamentare alla quale interverrà il Ministro Profumo. Gli studenti veneti chiederanno un’audizione anche alla VI commissione del Consiglio regionale del Veneto, e attiveranno i colleghi delle altre regioni affinché sensibilizzino i propri assessori regionali di riferimento in modo che il 19 si possa essere tutti informati e sulla stessa lunghezza d’onda”.
Donazzan osserva ancora che “il paradosso ulteriore della vicenda è che assieme all’assessore Martini della provincia di Vicenza avevamo già affrontato la questione rilevando come le stesse Università abbiano percorsi tra loro differenti che penalizzano gli studenti migliori, quelli che fanno più tirocinio, che sono in particolare i veneti e quelli del nord Italia. In questo senso la situazione discriminatoria contro questi studenti non proviene solo dalle regioni del sud ma anche dalle regioni a statuto speciale dove si studia meno e si hanno meno ore di tirocinio rispetto alle università venete. Una situazione che deve essere corretta nel primo interesse della scuola dove deve prevalere il merito e la competenza”.