Evasione fiscale: una ricerca rivela che i principali imputati non sono i commercianti, ma le grandi imprese e società di capitali

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Confcommercio imprese trentino 1

 

Confcommercio imprese trentino 1
Bort (Confcommercio Trento): “bisogna smettere di denigrare gratuitamente intere categorie produttive”

Nuova tappa sulla diatriba sul settore economico che in Italia evade di più. Secondo il presidente di Confcommercio Imprese di Trento, amministratore unico di Confcommercio nazionale e coordinatore di Confcommercio NordEst, Gianni Bort, “premesso che la lotta all’evasione fiscale dev’essere condotta su tutti i fronti perché ciascun centesimo dovuto all’erario e non versato è un’offesa ad imprenditori e cittadini onesti, tuttavia, ritengo indispensabile equità e senso della misura. Ancora una volta, oggi da una ricerca di Krls, viene sfatato il luogo comune che da anni si abbatte sulla categoria dei commercianti e delle piccole medie imprese, ovvero che essi siano i principali responsabili dell’evasione fiscale. Non è così: continuare con campagne denigratorie e sensazionalistiche è demagogico e irresponsabile”.   

Gianni BortSecondo Bort “ovviamente è molto più facile prendersela con il commerciante sotto casa ed utilizzarlo come capro espiatorio. Più difficile, invece, attaccare i grandi potentati economici e le organizzazioni criminali”.

Ecco cosa dice la ricerca Krls che considera cinque aree di evasione fiscale: economia sommersa, criminalità, società di capitali, grandi imprese e, da ultimo, lavoratori autonomi e piccole imprese. L’evasione della prima area – secondo le stime di Krls – vale nel 2011 34,3 miliardi di euro, mentre della seconda 78,2 miliardi di euro. Per la terza e quarta area la società stima un’evasione fiscale, rispettivamente, attorno ai 22,4 e 37,8 miliardi di euro l’anno; per la quinta area invece la stima è di 8,2 miliardi di euro l’anno. Evidente la disparità delle “forze” in gioco, dove nel caso delle società di capitali e delle grandi imprese l’evasione fiscale va sottobraccio all’elusione, grazie alla disponibilità legale di numerosi mezzi per sottrarsi all’abbraccio mortale del fisco italiano, cosa che è invece impossibile o decisamente antieconomico per un professionista o un piccolo imprenditore. Proprio qui, il governo dei tecnici potrebbe e dovrebbe intervenire per riassestare gli equilibri tra i contribuenti.