Tunnel ferroviario del Brennero, improvvisa frenata di Vienna sul finanziamento della galleria

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Reazione stizzita dell’Alto Adige. Fabris (Commissario al Corridoio 1): “preoccupante atteggiamento”

Improvvisa quanto inaspettata “frenata” del governo austriaco sulla realizzazione della nuova linea ferroviaria ad alta capacità del Brennero: la decisione del ministro dei trasporti di Vienna, Doris Bures, di non firmare con la Germania l’accordo per le tratte d’accesso da nord del tunnel di base del Brennero è, per il deputato altoatesino della Svp Siegfried Brugger “uno schiaffo all’Europa, che rischia di minacciare gli sforzi profusi per molti anni dai parlamentari Svp a Roma per il finanziamento, la realizzazione e la costruzione delle tratte d’accesso: abbiamo sempre citato l’Austria a modello e, ora, avviene questo”.
Vienna ha chiesto il rinvio della firma con la Germania probabilmente a causa dei negoziati in corso sulle economie di bilancio. “Da molti anni ci stiamo battendo in tutta Europa per trasferire il traffico dalla strada alla rotaia così da alleviare i disagi della popolazione e preservare le nostre valli alpine”, aggiunge amareggiato il deputato Svp che aggiunge come la mancata firma da parte del ministro Bures “è un danno per l’Alto Adige, l’Austria, la Germania e per tutta l’Europa. Ora, ci aspettiamo dal governo di Vienna un chiaro impegno per il tunnel di base del Brennero e per il suo finanziamento, comprese le tratte d’accesso”, conclude Brugger.
A Brugger fa eco Thomas Muetze, portavoce di “Buendnis ’90-Die Gruenen”, i verdi nel parlamento bavarese, secondo cui “l’annullamento della firma per le tratte d’accesso al tunnel di base del Brennero da parte austriaca deve aprire anche in Germania una discussione critica sul progetto del tunnel”. I movimenti ecologisti della Baviera, dell’Alto Adige e del Tirolo “non vedono nel tunnel di base del Brennero una soluzione tempestiva al problema dei trasporti e criticano la lunga durata della costruzione, i costi elevati e la mancanza di un concetto operativo”, afferma ancora Muetze.
In campo anche il governatore altoatesino Luis Durnwalder, secondo il quale “l’Austria deve rispettare i contratti e gli impegni presi con l’Italia, la Germania e l’Ue per la realizzazione del tunnel del Brennero”. Secondo Durnwalder, “non si tratta comunque di un problema tra gli Stati che partecipano al progetto, ma di un problema interno austriaco, causato da divergenze di vedute dei laender sulla graduatoria delle grandi opere in Austria”. Durnwalder ha ricordato che attualmente sono operativi quattro cantieri (3 in Tirolo e uno in Alto Adige) e che anche l’Italia ha assicurato il finanziamento. “Sarebbe assurdo bloccare ora tutto, anche perché l’Ue ci chiederebbe indietro i soldi già stanziati” conclude il governatore altoatesino.
In campo anche il commissario governativo al Corridoio 1, Mauro Fabris, che ha definito “preoccupante l’atteggiamento austriaco, che ci è già costato due anni di ritardo. Non capisco perché a Vienna continuano a temporeggiare attorno a quest’opera fondamentale per i traffici di tutt’Europa”. Per Fabris “non è possibile bloccare di punto in bianco la realizzazione del tunnel ferriviario, perché il punto di non ritorno è già stato sancito l’anno scorso a Inssbruck. Il periocolo è che la posizione della ministra Bures induca l’UE a ridurre la propria quota di finanziamento per la linea del Brennero. Ho informato il ministro Passera di questa inedita situazione, chiedendogli di intervenire per confermare l’intesa trilaterale tra Italia, Austria e Germania sulla realizzazione del Corridioio 1 Berlino-Palermo”.