Concessione Autostrada del Brennero, ancora nulla di fatto

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G. Bressa
G. BressaRitirato l’emendamento Bressa fatto proprio dal Governo. Amareggiati i vertici di A22 e della provincia di Trento. Biancofiore: “uno strano atteggiamento verso alcune liberalizzazioni quello del Governo Monti”

Ancora un nulla di fatto circa la concessione dell’Autostrada del Brennero in scadenza nel 2014, per la quale il Governo Berlusconi aveva inizialmente indetto la gara entro la fine dello scorso mese di dicembre, prevedendo anche l’incasso di 70 milioni di euro all’anno (già a partire dal bilancio 2011) dal soggetto vincitore della concessione. Soldi che pesano nel bilancio, in quanto la previsione di entrata è già presente sia nel bilancio 2011 che in quello 2012, per cui se non si procederà al più presto nelle casse dello Stato rischia di verificarsi l’ennesimo buco.
Per sbloccare la situazione, il deputato altoatesino Gianclaudio Bressa (Pd) aveva proposto un emendamento al decreto ‘Milleproroghe’ attualmente in discussione alla Commissione Bilancio e Affari costituzionali della Camera. Bressa, assieme al suo collega Gioacchino Alfano (PdL) sono anche i relatori del provvedimento, per cui l’emendamento ‘salva Autobrebnnero’ volto a far slittare al 2013 il rinnovo della concessione pareva avere la strada spianata. Nel corso della discussione, la doccia fredda sulle aspettative degli amministratori della società e degli enti maggiori azionisti, la regione Trentino Alto Adige: l’emendamento Bressa è stato ritirato dallo stesso proponente, in quanto carente della relazione tecnica di copertura da parte della Ragioneria dello Stato, che deve valutarne la copertura finanziaria. Gli accordi sono di ripresentare l’emendamento lunedì prossimo alla ripresa dei lavori e in presenza del parere. Intanto, non si sono fatte attendere le dichiarazioni. Per Lorenzo Dellai, presidente della provincia di Trento e della regione Trentino Alto Adige (maggiore azionista singolo di A-22), “a Roma qualcuno non considera che è d’interesse nazionale accogliere le nostre tesi sulla gara a scadenza della concessione per l’A22. Che uno stop arrivi da un incredibile parere della Ragioneria dello Stato, ancora da approfondire, mi lascia incredulo. Sembra sempre profilarsi un accordo, con pareri positivi di relatori e Governo, poi qualche cavillo blocca tutto”.
Micaela BiancofioreA un Dellai sconfortato fa da contraltare una battagliera Micaela Biancofiore, maggiorente del PdL altoatesino: “con un emendamento blindato del deputato Pd- Bressa in quanto relatore del provvedimento ‘Milleproroghe’, immediatamente plaudito dal capigruppo Svp Siegfried Brugger, il governo Monti-Passera, il governo delle liberalizzazioni, rinuncia a 70 milioni di euro in due anni, cioè ad almeno complessivi 140 milioni di euro di entrate per lo Stato che erano stati previsti dalle finanziarie del governo Berlusconi anticipando la gara della concessione di A-22 che comunque scadrà nel 2014”. Per Biancofiore “o evidentemente non c’e tutta questa urgenza e necessità reale, da parte del Governo, di fare cassa e dunque non si capisce perché spremere i poveri cittadini, o ci troviamo di fronte al più classico esempio di un governo forte con i deboli e debole con i forti. A questo punto, è necessario che il Governo Monti vada a spiegare ai taxisti e a tutti i lavoratori in piazza in queste ore, come mai è inflessibile con coloro che guadagnano forse 1.500 euro al mese e non lo è con una società che introita oltre 50 milioni di euro l’anno e che intende mantenere il monopolio assoluto e pubblico dell’autostrada del Brennero. Questo, nonostante il voto contrario dei deputati Svp al governo Monti e il vergognoso appello all’Austria di questi giorni per fare palese pressione sul governo dei tecnici”.