Pagamenti della pubblica amministrazione: il Governo ripristina la più elementare condizione di democrazia economica. Eccellente il caso Trentino, dove l’ente pubblico paga a 10 giorni

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Giuseppe Bortolussi
Giuseppe Bortolussi
Giuseppe BortolussiBortolussi (Cgia Mestre): “bene il Governo, ma serve migliorare la tempistica dei pagamenti in tutti i comparti”

 

I ritardi nei pagamenti delle forniture o delle prestazioni professionali da parte della pubblica amministrazione o da clienti sono il cruccio di ogni impresa e libero professionista. Ma, forse, qualcosa è destinato a cambiare con gli ultimi provvedimenti varati dal Consiglio dei ministri.
“Con la decisione del Governo Monti di saldare i pagamenti vantati con la pubblica amministrazione fino al dicembre 2011 con titoli di stato e di pagare entro 60 giorni per lavori e forniture eseguite dopo il 1 gennaio di quest’anno, si è ripristinata la più elementare condizione di democrazia economica. Non era più accettabile che la nostra pubblica amministrazione, maglia nera in Europa, pagasse i suoi fornitori mediamente dopo 180 giorni”. Questo il parere di Giuseppe Bortolussi, segretario della CGIA di Mestre cha da tempo, assieme a tutto il sistema delle piccole e medie imprese, si batte per contrastare i ritardi nei tempi di pagamento tra Stato ed imprese e nelle transazioni commerciali tra le imprese  private. I dati riportati di seguito riguardano una serie di confronti tra i principali paesi europei su tre tipologie di transazioni economiche:
1)  quella tra imprese e Pubblica Amministrazione;
2)  quella tra imprese e privati;
3)  quella tra imprese.
Drammatica la situazione per chi lavora con la pubblica amministrazione italiana: i pagamenti vengono onorati mediamente dopo 180 giorni (+52 giorni rispetto al 2009) con un ritardo medio, nei confronti dei termini contrattuali, di 90 giorni. Niente a che vedere con le situazioni che si verificano nei Paesi nostri concorrenti: in Francia le fatture vengono “saldate” a 64 giorni (6 giorni in meno rispetto al 2009), nel Regno Unito a 47 giorni (-2) e in Germania a 35 giorni (-5 rispetto al 2009). A livello delle regioni italiane, spicca il dato del Trentino, che garantisce al sistema economico pagamenti rapidi: nel 2010, l’86% dei pagamenti pubblici (pari a 3,6 miliardi di euro) è avvenuto entro 30 giorni, con una media di pagamento di soli 10 giorni. Il 7% è stato pagato a 60 giorni, il 2% a 90 giorni e soli il 5% oltre i 90%.
Nei rapporti commerciali tra imprese e privati, i tempi di pagamento medi effettivi registrati in Italia nel 2011 sono stati pari a 79 giorni. Nulla a che vedere con i 44 giorni fatti segnare nel Regno Unito, i 41 giorni censiti in Francia e i 24 giorni necessari per saldare una fattura in Germania. Se tra il 2009 e il 2011 nei 3 paesi partner commerciali dell’Italia si è registrata una contrazione dei tempi e dei ritardi nei pagamenti, solo in Italia si è verificato un aumento: +9 giorni nel primo caso, +4 giorni nel secondo caso.
Sempre più difficile anche la situazione nelle transazioni commerciali tra imprese. Se in Italia i tempi di pagamento hanno raggiunto i 103 giorni (+15  dal 2009), in Francia si attestano sui 59 giorni (-4 giorni), in Regno Unito sui 46 (-6 giorni ) e in Germania sui 37 (-12 giorni).

 

CGIA tabella ritardi pagamenti 1