Il “Trentofilmfestival” verso l’edizione numero 60

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trento film festival 60Prime anticipazioni di quanto si potrà assistere dal 26 aprile al 6 maggio 2012

Dal 26 aprile al 6 maggio 2012, Trento ospiterà per la sessantesima volta la rassegna cinematografica internazionale dedicata alla montagna. Dopo i grandi numeri della scorsa edizione, quella del sessantesimo si annuncia ancora più ricca di eventi, celebrazioni e protagonisti, insieme per raccontare le vette, gli scenari, ma soprattutto gli stati d’animo dell’uomo, come un’avventura possibile, entusiasmante, unica, per un pubblico sempre più vasto.
Sessanta anni fa, dal 14 al 18 settembre 1952, in concomitanza con il 64° Congresso nazionale del Club Alpino Italiano, Trento ospitò il “Festival del Cinema di Montagna CAI – FILM – Primo Concorso Internazionale della Cinematografia Alpina a passo ridotto”. Furono 39 le opere in concorso di 7 paesi e vennero assegnati 3 premi, tutti a registi francesi; il principale – il Premio CAI – FISI – a Cimes et merveilles di Samivel.
Forte dei suoi sessantanni, il festival dedicato al mondo delle vette continua ad affascinare… A un mese dalla chiusura delle iscrizioni – fino al 29 febbraio è ancora possibile iscrivere opere prodotte nel 2012 – la risposta dei film-maker da tutto il mondo (quasi 360 quelli che hanno partecipato nel 2011) è in linea con le precedenti edizioni. Il nuovo consiglio direttivo presieduto da Roberto De Martin ha nominato la commissione di selezione che a breve inizierà il suo lavoro. Coordinata da Gianluigi Bozza, la commissione è formata da Sergio Fant, riconfermato come responsabile del programma cinematografico, Antonio Massena e Italo Zandonella Callegher, collaboratori per l’alpinismo, Heidi Gronauer e Matteo Zadra. Squadra che vince non si cambia: è stato confermato in toto lo staff cresciuto negli ultimi anni, valorizzato e diretto da Luana Bisesti.
Cortometraggi, documentari, lungometraggi, passando per l’antico piacere di leggere un libro, e l’incontro con i protagonisti dell’avventura estrema: l’anima dell’edizione 2012 del Trentofilmfestival mescolerà ancora adrenalina e meraviglia, riproponendo quel mix di emozioni che da ormai sessant’anni sono di casa a Trento.
Ecco di seguito le prime anticipazioni sulla rassegna cinematografica alpina.
Trentifilmfestival manifesto TFf 2012 1La serata di apertura del 28 aprile in Auditorium sarà un omaggio in musica alle montagne con l’esecuzione di “Eine Alpensymphonie” di Richard Strauss. Il celebre poema sinfonico in 22 movimenti cerca di tradurre in note impressioni e sensazioni che scaturiscono dall’esperienza di una scalata nelle Alpi tra l’alba e il tramonto. Strauss, che negli anni giovanili frequentò le montagne della Baviera, iniziò la composizione del poema nel 1899 e, tra interruzioni e successive riprese, completò la scrittura della Alpen symphonie nel 1915, concependo quest’opera per un’orchestra numerosa, composta da 125 musicisti. Al festival saranno pertanto due le orchestre coinvolte nell’esecuzione, l’Orchestra Regionale Haydn di Bolzano e Trento e l’Orchestra Sinfonica dell’Emilia Romagna “Arturo Toscanini”. Una curiosità: dalla registrazione dell’esecuzione del 1981 dei Berliner Philarmoniker diretti da Herbert von Karajan fu stampato il primo Cd musicale della storia.
Cento anni fa si concludeva la corsa per la conquista del Polo Sud tra il norvegese Roald Amundsen e il capitano inglese Robert Falcon Scott. I norvegesi vi giunsero per primi e i britannici andarono incontro a una tragica fine sulla via del ritorno. In occasione del centenario di questa impresa, il British Film Institute  National Archive ha restaurato il documentario ufficiale della spedizione inglese – The great white silence (1924) – realizzato dal regista Herbert Ponting. Il restauro è stato fatto sulle pellicole originali, restituendo alla gloria tutta la gamma straordinaria di virature utilizzata da Ponting che ancor oggi rimangono tra le migliori immagini dell’Antartide mai realizzate. The great white silence sarà proiettato venerdì 27 aprile all’Auditorium S. Chiara con l’accompagnamento dal vivo dell’Elysian Quartet di Londra che eseguirà le musiche appositamente realizzate dal compositore Simon Fisher Turner.
L’epopea della prima conquista degli 8000 e lo stile alpino “esportato” sui colossi himalayani, l’alpinismo classico e quello sportivo, l’avvento e l’affermazione del free climbing, i concatenamenti, le salite in velocità nelle Alpi e in Himalaya. Sessant’anni di TrentoFilmfestival hanno fedelmente documentato attraverso le pellicole e gli incontri alpinistici l’evoluzione dell’alpinismo moderno in ogni sua espressione e specialità. La ribalta del TrentoFilmfestival ha fatto conoscere al grande pubblico i protagonisti delle imprese più sensazionali che hanno scosso e prodotto evoluzioni significative nell’esplorazione alpinistica. Per questo, in occasione dei sessant’anni del Festival, sarebbe stato riduttivo dare spazio solamente a uno di questi nuovi protagonisti, parlare di una montagna, o celebrare una impresa particolare. E dunque i 60 anni del festival diventeranno l’occasione per rivivere tante importanti pagine della storia alpinistica del XX° secolo, raccontate proprio da chi le ha scritte e vissute. Una serata d’eccezione che avrà come regista l’ alpinista che più di tutti ha scritto nuovi e significativi capitoli di questa affascinante storia di imprese, Reinhold Messner.
Nel settembre del 1952, a Pinzolo, veniva creata la prima stazione del Soccorso Alpino della SAT. Diventava così operativo il piano di organizzazione territoriale di soccorso in montagna concepito dal dottor Scipio Stenico. A quella di Pinzolo seguirono le stazioni di Madonna di Campiglio, Canazei, San Martino e già un anno dopo, alla fine del 1953, erano 25 le stazioni del Soccorso Alpino operative in Trentino. A creare il collegamento con le realtà valligiane dando vita a questo modello unico e coordinato di interventistica a dimensione provinciale su base volontaristica, insieme a Scipio Stenico furono Carlo Colò e Mario Smadelli. Quello nato sessanta anni fa all’interno della SAT fu il primo nucleo del futuro Corpo di Soccorso Alpino Nazionale. Già nel 1954, infatti, il modello di organizzazione ideato dal dottor Scipio Stenico per la SAT e il territorio trentino fu esteso dal CAI a tutto l’arco alpino, dando vita al Corpo nazionale di Soccorso Alpino alla cui direzione fu chiamato proprio Scipio Stenico. Ai 60 anni del Soccorso Alpino trentino sarà dedicata una serata evento che riproporrà storie e testimonianze di soccorsi e soccorritori, in forma di monologhi interpretati da attori, recitazioni a più voci, l’accompagnamento di cori di montagna e video.