Trentino, l’economia arranca: difficoltà in edilizia, impiantistica e trasporti. Export fermo

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Dalpez Pavanelli

Dalpez PavanelliIndagine della Camera di commercio di Trento sull’andamento dell’economia nel IV trimestre 2011

Sull’economia trentina nel IV trimestre del 2011 scendono molte ombre, come si evince dalla consueta indagine condotta dalla Camera di commercio di Trento sul IV trimestre del 2011. “Non è simpatico dirlo, ma il quarto trimestre del 2011 vede accentuate le difficoltà per le imprese trentine nel settore edilizio, nell’impiantistica, nei trasporti e con l’export fermo. Tengono il manifatturiero e le imprese di grandi dimensioni con oltre 50 addetti. La crisi dell’edilizia è grave, perché è un settore che è cresciuto in modo fortissimo in Trentino, al quale appartiene il 50% delle imprese artigiane”. Questa la sintesi proposta dal presidente dell’ente camerale, Adriano Dalpez, nel presentare i risultati dell’indagine.
I dati emersi rilevano anche per il Trentino i primi segnali dell’ondata recessiva prevista per quest’anno in Italia e in buona parte dell’Europa. Causa principale sono la flessione della domanda interna e la scarsa internazionalizzazione delle imprese, che non esportando molto – viene detto -, dipendono essenzialmente dal mercato locale e nazionale. Anche se il fatturato estero cresce dell’8,4%, rimane sempre basso il numero di imprese che internazionalizzano. “Su un numero complessivo di 52.000 imprese trentine, sono un migliaio quelle che esportano almeno una volta l’anno, di queste solo 80 esportano per il 90% del proprio fatturato. Una percentuale esigua”, commenta Dalpez. Complessivamente il fatturato si riduce dello 0,7% rispetto all’ultimo trimestre del 2010. Calano gli ordini in generale, ma tengono le performance del comparto manifatturiero (+ 4,6%) e del commercio all’ingrosso (+3,7%). Le costruzioni calano del 14,6%, il commercio al dettaglio dell’8,2% e dei servizi del 7,9%. Particolarmente preoccupante l’andamento dell’edilizia, che negli anni scorsi aveva costituito un volano trainante, alimentato anche dalle quotazioni in crescita degli immobili sulla piazza locale che hanno raggiunto livelli ormai insostenibili, causando, assieme alla stretta creditizia applicata dalle banche anche sull’accensione dei mutui, l’allontanamento dal mercato di una consistente fetta di potenziali acquirenti, i cui redditi non permettono l’accesso alla proprietà dell’abitazione nemmeno con mutui trentennali.
L’occupazione è stagnante o in calo (piccole e medie imprese). Il sentiment degli imprenditori, indagato con un formulario pensato appositamente, appare complessivamente negativo: aumenta il numero di chi ritiene insoddisfacenti le condizioni sulla redditività e sulla situazione economica dell’azienda. I benefici effetti della manovra anticongiunturale varata dalla giunta provinciale si sono esauriti e i nodi stanno venendo al pettine, imponendo anche al Trentino un profondo ripensamento delle politiche di sviluppo e di sostegno dell’economia.