Confindustria Friuli Venezia Giulia presenta i dati dell’indagine congiunturale sul IV trimestre 2011

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Alessandro Calligaris

 

Alessandro CalligarisCalligaris: “indicatori in calo, specie per produzione e vendite, con forte il pericolo di una nuova recessione”

Confindustria Friuli Venezia Giulia ha reso noti i risultati dell’indagine congiunturale relativa al quarto trimestre 2011, realizzata con il sostegno della Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia e di Formindustria. L’indagine viene svolta dalla Confindustria di livello regionale elaborando i dati consuntivi del trimestre in esame e previsionali sul trimestre successivo raccolti dalle associazioni industriali di Gorizia, Pordenone, Trieste ed Udine su campioni ampi e rappresentativi dei sistemi delle imprese associate nelle rispettive province.
Il presidente regionale degli industriali, ing. Alessandro Calligaris, commenta in chiaroscuro i risultati dell’indagine: “nel commentare i risultati della precedente indagine trimestrale avevo già fatto notare come, pur restando positivi gli indicatori, in particolare produzione e vendite, rispetto ai valori dell’anno precedente, il ciclo espansivo che aveva iniziato a manifestarsi si andava esaurendo e c’era il reale pericolo di ricadere in una nuova fase di recessione. Ebbene – afferma Calligaris – il quadro che emerge dai risultati dell’indagine di fine 2011 ci conferma che quelle previsioni erano purtroppo realistiche. Non solo, infatti, tutti i principali indicatori tendenziali, che esprimono le variazioni rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, si presentano con segni negativi, cosa che non succedeva da  più di un anno, ma risultano negativi anche i valori congiunturali della produzione e delle esportazioni, nel confronto con i risultati del trimestre precedente; questo significa che da settembre a dicembre si è prodotto e si è venduto all’estero di meno che nei mesi delle fermate estive, luglio agosto e settembre. Mi pare, quindi, di poter affermare che la situazione e le prospettive dell’industria e dell’occupazione in regione debbano destare serie preoccupazioni e che c’è assoluto bisogno di  rafforzare gli strumenti di intervento mirati allo sviluppo”.
Calligaris indica anche una probabile via per uscire da questa situazione: “a livello regionale, come già ho avuto modo di sottolineare, bisogna puntare sull’allargamento del livello di internazionalizzazione delle imprese, punto di forza dell’economia che ha bisogno, però, di consolidarsi e potenziarsi; sul deciso sostegno della ricerca e dell’innovazione industriale; sull’infrastrutturazione del territorio e sulla formazione di qualità a tutti i livelli”.
Confindustria FVG IV trim. 2011 1Entrando nel dettaglio della ricerca, gli indicatori per le attività dei settori produttivi della regione, presi in considerazione nell’indagine congiunturale trimestrale di Confindustria Friuli Venezia Giulia alla fine del quarto trimestre 2011 sono caratterizzati dalla forte presenza dei segni negativi dei loro valori sia nel confronto congiunturale (trimestre precedente) che nel confronto tendenziale (stesso periodo, dell’anno precedente). Va rilevato che la prevalente negatività dei dati congiunturali sta ad indicare un significativo peggioramento dello stato di salute dell’industria regionale, tenuto conto che il quarto trimestre, successivo al trimestre delle pause estive, comporta, di norma, una naturale ripresa delle produzioni e delle vendite: ripresa che questa volta, non si è verificata. La tendenza al peggioramento viene inoltre confermata dai dati tendenziali, tutti negativi, dopo che da quasi due anni si erano mantenuti sempre al di sopra dello zero, anche se con valori assoluti in progressiva diminuzione soprattutto negli ultimi trimestri.
L’esame complessivo dei risultati, evidenziati dall’indagine, porta a concludere che l’industria regionale sta entrando in una nuova fase di recessione senza che il trend di miglioramento, lento ed incerto, iniziato verso a fine del 2009, sia riuscito a risanare completamente le ferite prodotte nel tessuto produttivo dalla lunga fase di crisi precedente.
Dall’esame dettagliato dei valori assunti dai principali indicatori congiunturali si può vedere che nel quarto trimestre 2011:
•    la produzione rimane negativa assestandosi a -0,8%;
•    le  vendite  totali  risalgono sopra lo zero passando dal precedente -1,4% a +1,3%, grazie soltanto al recupero delle vendite Italia che passano da  -7,4%  a  +4,1% , mentre le vendite estero calano dal precedente valore positivo (+2,4%) a -0,5%;
•    l’occupazione rimane leggermente negativa, ormai per il terzo trimestre consecutivo,  segnando -0,4%.
Per quanto riguarda il dettaglio dei principali indicatori tendenziali si evidenzia che nel quarto trimestre 2011:
•    la produzione rallenta di quasi quattro punti percentuali scendendo dal precedente valore di +0,5%  a -3,9%.
•    le vendite subiscono un significativo rallentamento, portandosi su valori negativi sia nel mercato interno che nelle esportazioni; in particolare le vendite totali scendono da +5,5% a -5,8%, per effetto delle vendite Italia che segnano -7,5% e delle vendite estero che calano a -4,8% (nell’indagine precedente si erano assestate rispettivamente a +2,9% e +7,4%).
Riguardo gli altri indicatori esaminati, si può rilevare il negativo risultato anche dei nuovi ordini che presentano valori negativi sia nel confronto congiunturale (-3,2%) che in quello tendenziale (-6,9%).
Le previsioni di breve periodo, sul primo trimestre del 2012, coerentemente ai risultati consuntivi che sono stati descritti sopra, sono orientate ad un cauto pessimismo. Prevale per tutti gli indicatori indagati la previsione di stabilità, ma contemporaneamente si riscontra che le previsioni di diminuzione superano sempre di più del doppio quelle di aumento. In particolare, la più pessimistica è la previsione delle esportazioni per le quali l’aspettativa di diminuzione (36,9% delle risposte) si avvicina molto alla previsione di stabilità (48,2%) ed è doppia rispetto a quella di aumento (18,9%).