Confindustria Padova e Trento: bene l’allargamento del credito per scongiurare l’asfissia finanziaria

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Confindustria Padova Massimo Pavin

Confindustria Padova Massimo PavinPavin: “dare credito a chi lo merita”. Mazzalai: “le banche facciano il loro dovere facendo circolare il denaro nell’economia produttiva”

Il sistema imprenditoriale di Confindustria NordEst saluta positivamente l’allargamento dei cordoni del credito a seguito dell’accordo firmato a Roma da Confindustria, Abi, Governo, Rete Imprese Italia, Alleanza Cooperative Italiane, Assoconfidi e altre associazioni di impresa. Per Massimo Pavin, presidente di Confindustria Padova, questa è “una salutare boccata d’ossigeno, che non risolve la stretta sul credito, ma che può traghettare l’emergenza scongiurando l’asfissia finanziaria di migliaia di imprese sane. La dimostrazione che lavorare insieme è possibile per un obiettivo comune: rovesciare il ciclo negativo, ridare fiducia e leva finanziaria alla crescita e al lavoro. Il sistema bancario del territorio avrà un futuro solo se lo avranno le nostre imprese”. Per Pavin è necessario che il sistema creditizio “agevoli ulteriormente i flussi finanziari, destinare all’economia reale la liquidità fornita dalla Bce, dare credito a chi lo merita”.

Confindustria Trento Paolo MazzalaiSulla stessa lunghezza d’onda il presidente di Confindustria Trento, Paolo Mazzalai: “quello sottoscritto è solo un allentamento parziale del credito, quando ne sarebbe necessario uno decisamente più pesante. Le banche devono convincersi che è necessario avere molta più attenzione verso il mondo delle imprese, visto che le banche traggono gran parte del loro motivo di essere solo dal funzionamento corretto dell’economia manifatturiera”. Secondo Mazzalai “è necessario che anche l’ultima iniezione di liquidità da parte della Banca centrale europea nei confronti del sistema bancario a tassi dell’1% vada in circolazione nell’economia reale, non investita in comodi titoli di stato al 5%, buoni solo per imbellettare i bilanci delle banche. Bisogna smettere di fare finanza fine a sé stessa, per sostenere la produzione che è il motore di tutto il sistema Paese, Stato e banche comprese”.

L’accordo siglato a Roma prevede un pacchetto di misure importanti per il credito alle Pmi: sospensione per 12 mesi della quota capitale delle rate di mutuo e per 12 o 6 mesi della quota capitale nei canoni di leasing; allungamento della durata dei mutui e possibilità di spostare fino a 270 giorni le anticipazioni sui crediti a breve termine. Le banche che aderiranno alla moratoria si impegnano a concedere finanziamenti (proporzionali all’aumento dei mezzi propri) alle imprese che utilizzeranno le agevolazioni fiscali per la ricapitalizzazione (Ace, aiuti alla crescita economica) previste dal decreto Salva Italia di dicembre 2011.