Imu, sempre più scontenti gli enti locali

0
466
euro biglietti

euro bigliettiI sette comuni più popolosi della provincia berica “incavolati” verso il Governo Monti che ha scaricato sulle amministrazioni locali la riscossione di una gabella che a loro frutta poco o niente

L’applicazione dell’Imu, la nuova tassa sugli immobili residenziali e produttivi introdotta dal Governo Monti non cessa di fare discutere e, pure di far arrabbiare contribuenti ed enti locali preposti all’applicazione del contestato balzello e al relativo incasso. “Di municipale nell’Imu non c’è nulla”. Sono dispiaciuti, addirittura ‘incavolati’, come ha detto il sindaco di Vicenza, Achille Variati, i sette Comuni più popolosi della provincia berica che si sono riuniti per affrontare assieme la questione dell’Imposta municipale unica.

Per poter colmare il buco nel bilancio 2012 derivante dai pesanti tagli imposti ai comuni dalle manovre dei governi Berlusconi (2010) e Monti (2011), lo Stato ha infatti imposto l’applicazione dell’Imu, che, però, andrà allo Stato per intero nel caso delle abitazioni principali e per la metà nel caso degli altri fabbricati.

Ospitati dalla direzione generale dell’Ulss 6 al terzo piano della Palazzina Uffici di via Rodolfi, attorno al tavolo, oltre a Variati, c’erano sindaci dall’appartenenza politica trasversale: Giorgio Gentilin di Arzignano, Stefano Cimatti di Bassano del Grappa, Luigi Dalla Via di Schio, Maria Rita Busetti di Thiene e gli assessori di Montecchio Maggiore Loris Crocco, di Valdagno Federico Granello e di Vicenza Umberto Lago.

Achille Variari sindaco vicenzaA conclusione dell’incontro, i comuni hanno reso nota la linea che verrà adottata, frutto delle tre riunioni tenutesi a Schio, tecnici compresi, su iniziativa del sindaco Dalla Via, “per dare un messaggio di serietà ai cittadini”: aliquota minima per l’Imu sulla prima casa (0,4%), di conseguenza un aumento rispetto al minimo (0,76%) dell’aliquota per le altre categorie di immobili (tra lo 0,88 e lo 0,98%), differenziazioni tra gli immobili utilizzati direttamente dalle aziende e quelli dati in affitto per ricavarci reddito, agevolazioni per le abitazioni affittate a canone agevolato, aliquota abbassata allo 0,15% nel primo anno per i beni strumentali agricoli. In questo modo, solo per coprire i mancati trasferimenti dallo Stato, a Thiene si cercherà di coprire il buco da 1,2 milioni di euro, a Valdagno di 1,8 milioni, a Vicenza di circa 6 milioni euro.

I tecnici dei sette Comuni sono tuttora al lavoro simulando tutti gli scenari possibili, anche se – hanno confermato tutti i presenti – emergono conteggi che gli stessi amministratori faticano a credere. “L’Imu è stata stravolta nel suo significato federalista che aveva quando è stata pensata – ha sottolineato Variati -: doveva essere sostitutiva di altre imposte e invece è il mezzo che il Governo ha cavalcato per portarsi i quattrini a Roma per rimettere in sesto le casse centrali. Di fatto, è un’imposta dello Stato, che poteva allora applicarla direttamente invece che mettere in mezzo noi sindaci. Anzi, ci costringe ad aumentare l’imposizione per mantenere almeno i servizi minimi essenziali in un periodo di gravissima difficoltà sociale”.