La regione del Veneto al Vinitaly 2012 forte del suo primato del 30,2% del totale export nazionale enologico

0
456
vino versato bicchiere 1

vino versato bicchiere 1Forte impegno nella promozione dell’agroalimentare regionale attraverso il progetto “Pedemontana veneta”

Il Veneto conferma all’ormai prossimo Vinitaly la sua leadership nel panorama vitivinicolo nazionale. Le cifre complessive del 2011 parlano di una vendemmia che darà circa 8,5 milioni di ettolitri di vino (oltre il 40% a Denominazione d’Origine o a DOCG), rispetto ai quali una quantità pari al 60% esportato nei mercati stranieri, principalmente Germania, Stati Uniti e Regno Unito. L’export veneto, dati 2011, vale oltre 1,33 miliardi di euro, con un aumento del 15% rispetto all’anno precedente, che fa crescere ulteriormente il suo primato storico di prima regione esportatrice d’Italia, arrivando al 30,2% sul valore totale nazionale. Due delle prime tre province italiane esportatrici sono venete: al primo posto Verona, per la quale si tratta di un primato storico, mentre Treviso è balzata dal settimo posto del 2001 al terzo, grazie alla ‘Rivoluzione del Prosecco’, scavalcando Firenze, Trento, Siena e Milano.

I produttori veneti si presentano a Vinitaly concentrati soprattutto nei padiglioni 4 e 5, ma alcune aziende e consorzi sono collocati anche in altri padiglioni. All’interno del padiglione 4, negli spazi D4 – E4 sarà allestito lo stand istituzionale della regione del Veneto, luogo di degustazioni, ma anche di appuntamenti informativi, economici e politici.

Nell’enologia veneta si sono evolute e convivono tante tipologie diverse di aziende: 37.335 aziende agricole, grandi gruppi, numerose cantine sociali (che lavorano il 60% delle uve prodotte nel territorio regionale e tra le quali vi sono le due più grandi e la più piccola d’Europa), piccolissimi produttori che hanno saputo pur senza grandi numeri ritagliarsi interessanti nicchie di mercato. Il merito è anche di una filiera impegnata a ottimizzare un rapporto virtuoso tra tutti i segmenti che la compongono e che, dal singolo produttore al consorzio, alle istituzioni regionali, collaborano per moltiplicare il valore.

Questo sistema può inoltre contare su una viticoltura basata in gran parte su vitigni autoctoni e su territori particolarmente vocati, dal quale si ottengono vini eccellenti e molto caratterizzati anche dai cosiddetti vitigni internazionali, mentre la filiera, con salde radici nella tradizione, è impegnata a cogliere e anticipare le tendenze del mercato, come è successo nel caso del “fenomeno” Prosecco o, come molti stanno facendo, con le uve biologiche, cui sono dedicati già in Veneto 1.800 ettari.

Un successo simile non si improvvisa ma va ricercato in una solida tradizione contadina e nella propensione dei nostri imprenditori a non cullarsi sugli allori ottenuti, ma ad investire in tecnologia, ricerca, innovazione e formazione. Il lavoro di questi produttori ha costruito un indotto importante che dà occupazione alle aziende che producono tini, botti, imbottigliatori e tutta la tecnologia legata al settore vinicolo. Oltre al vino, il Veneto crea ed esporta tecnologia, alla quale si aggiunge un fortissimo concentrato di saperi e di conoscenze, con gli enologi formati alla Scuola Enologica di Conegliano e nel centro di eccellenza universitaria del Cirve che trovano occupazione in tutto il mondo. Sul solo territorio veneto operano 1.400 tecnici specializzati e 730 tra enologi ed enotecnici, simbolo di un settore a alta qualità di capitale umano, con una filiera sempre più interattiva e interprofessionale, cui si aggiungono anche i frutti di una promozione che da aziendale e per tipologie è diventata sempre più integrata.

Il Vinitaly non è solo vino, ma anche produzione agroalimentare su cui la regione del Veneto punta molto attraverso il progetto “Pedemontana collina veneta”, forte di 150 km di colline e alture che si snodano ai piedi delle Alpi e che costituiscono il più straordinario areale vinicolo mondiale. Da Ovest verso Est, qui si producono, per fare solo alcuni nomi, Bardolino, Valpolicella, Amarone, Recioto, Soave, Durello, Torcolato, Prosecco, Montello, Asolo, Cartizze e Conegliano-Valdobbiadene, Refrontolo, Torchiato di Fregona. E’ la Pedemontana Collina Veneta, che dal lago di Garda arriva fino alle pendici del grande Bosco del Cansiglio, ai confini con il Friuli Venezia Giulia, dove insistono anche otto strade dei vini e dei sapori e, oltre a vini tra i più famosi e apprezzati del mondo, si ottengono 14 prodotti a Denominazione, tra DOP e IGP, tra i quali la Ciliegia di Marostica, l’Asparago di Bassano, la Sopressa Vicentina, il Formaggio Asiago, il Formaggio Monte Veronese e via dicendo.

Proprio la “Pedemontana collina veneta: la terra dei grandi vini” sarà presentata a Vinitaly come proposta enoturistica domenica 25 marzo, alle ore 15, nello stand istituzionale della Regione del Veneto, nel Padiglione 4, spazi D4/E4, alla Fiera di Verona. All’iniziativa interverranno Marino Finozzi, assessore regionale al turismo del Veneto (prima regione turistica d’Italia con circa 3 milioni e mezzo di presenze), i presidenti delle otto Strade del vino che percorrono le colline della Pedemontana veneta e Nazzareno Leonardi, coordinatore del progetto turistico di eccellenza “Pedemontana collina veneta”. Nell’occasione sarà presentata la proposta turistica, di visitazione e di ospitalità, fatta di aziende vinicole e di eccellente enogastronomia del territorio interessato, con percorsi anche tra i vigneti e in mountain bike. Verrà proiettato un filmato e saranno distribuite brochure con informazioni e punti di riferimento; ci sarà anche un momento di intrattenimento con il pubblico, con in palio ad estrazione otto magnum di vino, una per ciascuna delle Strade del vino coinvolte.