Qualità urbana, Trento e Bolzano nelle retrovie dell’indagine dell’Università Bicocca. Bene Trieste (2 posto), Vicenza (24) e Padova (25)

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Trento asse via Verdi piazza Duomo 1
Trento asse via Verdi piazza Duomo 1Pesa la mancanza di collegamenti con l’esterno

Secondo un’indagine svolta dall’Università Bicocca di Milano sui 103 capoluoghi di provincia italiani da un gruppo di economisti, l’attrattività di città come Trento e Bolzano finisce nelle retrovie (rispettivamente al 72 e 75 posto), mentre realtà come quella di Trieste si pone al secondo posto subito dopo la leader della classifica Pisa, incalzata al posto di consolazione da Bologna. Città venete come Vicenza, Padova, Belluno e Verona si piazzano rispettivamente al 24, 25, 44 e 52 posto in classifica, mentre il fondo della graduatoria è occupato da città del profondo Sud come Enna, Caltanisetta e Potenza.

Stupisce il basso piazzamento delle città di Trento e di Bolzano, altrimenti ai vertici delle classifiche per qualità della vita, dei servizi e della ricchezza procapite: secondo gli estensori della ricerca, ciò si deve alle penalizzazioni derivanti dagli indicatori dei servizi (Trento al 98 posto e Bolzano al 96) e sull’accessibilità del territorio tramite i mezzi di trasporto ferroviario, aereo e auto. Specie quest’ultimo fattore deve fare riflettere gli amministratori locali: che senso ha dire sempre e comunque NO alle propose di nuovi collegamenti con l’esterno (siano essi autostradali che ferroviari), quando è noto che raggiungere il Trentino Alto Adige provenendo dal Lombardo Veneto (e viceversa) è spesso un’impresa che necessita di molto più tempo che non andare a migliaia di chilometri di distanza? Ben vengano, quindi, il potenziamento della linea ferroviaria del Brennero e quello dell’autostrada del Brennero, unitamente allo sbocco della Valdastico, che accorcerebbe di molto (sia in termini chilometrici che temporali) l’accesso verso il Veneto e verso le regioni orientali.