Provincia di Bolzano, iniziative per ridurre le diseguaglianze in fatto di differenze di retribuzione tra uomini e donne

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PAB da sx Silvia Vogliotti AFI-IPl - Franca Toffol vicepr Com pari opportunità - ass Roberto Bizzo -Ulrike Oberhammer pres Comm pari opportunità - Helmuth Sinn dire Rip lavoro 1Il 20 aprile prossimo indetto “giorno per un’equa retribuzione”. Bizzo: “rivendicazione doverosa l’equiparazione di stipendio”

Secondo una ricerca presentata dall’Istituto promozione lavoratori AFI-IPL, la differenza di stipendio tra donne e uomini ammonta in Alto Adige all’incirca al 17% (tenendo presenti posti a tempo pieno e parziale), dato che corrisponde alla media europea. Tale differenziale esiste, come confermano tutte le indagini ufficiali, causato da fattori culturali, economici e di conciliazione lavoro-famiglia-lavoro di cura. Per la vicepresidente della Commissione provinciale per le pari opportunità Franca Toffol la situazione attuale è paradossale, dove a fronte di affermazioni che l’occupazione femminile salverà dalla crisi l’Italia, la crisi va proprio a colpire le donne legate maggiormente a lavori precari.

PAB bizzo equalpayday donne 1L’assessore provinciale al lavoro ed alle pari opportunità della provincia di Bolzano, Roberto Bizzo, ha sottolineato l’importanza del confronto e la necessità di porre in atto migliori e maggiori politiche attive per contrastare le diseguaglianze e combattere fenomeni dagli effetti perversi quali il “tetto di cristallo”, che vede sempre meno donne più si sale verso i vertici della piramide professionale, e lo “sticky floor”, le difficoltà che incontrano le donne a sollevarsi e progredire nella carriera professionale a fronte di pari capacità professionali. In Alto Adige, in base alle retribuzioni lorde riferite dall’INPS, gli uomini guadagnano in media 25.136 euro all’anno a fronte dei 15.817 euro percepiti dalle donne, ed una pensione media mensile di 1.111 euro a fronte di una pensione mensile di 588 euro percepita dalle donne. Come ha spiegato Silvia Vogliotti, ricercatrice dell’istituto che conduce indagini di genere, andando nel dettaglio emerge che in media il “gender pay gap”, il differenziale salariale fra i lavoratori e le lavoratrici a tempo pieno è del 10,3%, dove è evidente una forte differenza fra il settore pubblico (1,2%) e quello privato (16%); particolarmente alto è il differenziale fra le persone con la maturità, dove le donne ricevono il 27% in meno rispetto ai colleghi uomini, meno, invece per le laureate (8,8%). Andando ancor più nel dettaglio, benché nel settore pubblico il differenziale complessivo sia dell’1,2%, come ha detto Vogliotti, va notato che a livello dirigenziale su 10 dirigenti solo 1 è donna. In generale emerge che il lavoro a tempo parziale incide solo per un terzo sul differenziale retributivo.

I dettagli di uno studio sul “gender pay gap” saranno presentati entro la fine del 2012, come ha annunciato Vogliotti che ha ricordato fra le cause principali la discriminazione al momento dell’assunzione, l’inquadramento inferiore, il demansionamento post maternità con prospettive minori di sviluppo di carriera, e la percentuale ancora troppo esigua di uomini che condividono i lavori di cura nell’ambito della famiglia.

L’“equal pay day” che si terrà venerdì prossimo 20 aprile si pone quale azione di sensibilizzazione con tre obiettivi: porre l’attenzione in Alto Adige sulle differenze salariali tra uomini e donne, sottolineare tutte le conseguenze del problema e individuare concretamente le possibili soluzioni. Simbolo ‘del giorno per un’equa retribuzione’ sono le borse rosse, che rappresentano le cifre rosse dei conti in banca delle donne. Il numero delle organizzazioni che sostengono l’iniziativa sono 35.