Porto di Trieste: indispensabile la zona franca

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FVG Renzo Tondo Marina Monassi Presidente Autorità portuale Trieste Alessandro Giacchetti Commissario Governo Prefetto Trieste 1
FVG Renzo Tondo Marina Monassi Presidente Autorità portuale Trieste Alessandro Giacchetti Commissario Governo Prefetto Trieste 1Tondo: “non si tratta di un’idea solo dell’Autorità portuale, ma di una necessità di tutta la Regione”

“La zona franca non è solo un’idea sostenuta dall’Autorità portuale di Trieste, ma un progetto fatto proprio da tutto il Friuli Venezia Giulia, un’opportunità di sviluppo per l’Italia e per questa parte dell’Europa. Perché oggi si vince o si perde tutti assieme”. Lo ha sostenuto il presidente della Regione, Renzo Tondo, che alla Stazione marittima di Trieste, è intervenuto nella sessione conclusiva del convegno internazionale “Global connectivity with the Mediterranean Basin”, promosso dalla stessa Autorità portuale, nel corso del quale sono state poste a confronto esperienze di zone franche di tutto il mondo.

Il punto di partenza del progetto è il Trattato di Parigi del 1947, che assegna al porto di Trieste cinque punti franchi, uno strumento che non è mai stato sfruttato fino in fondo: “chi ha scritto il Trattato di Parigi, alla fine della Seconda guerra mondiale, ha avuto – secondo Tondo – un’intuizione lungimirante: favorire gli investimenti a Trieste al servizio di un’ampia area dell’Europa. Oggi con la caduta dei confini, con la fine della Guerra fredda e l’allargamento dell’Unione europea, questa intuizione diventa più che mai attuale”.

Davanti a un uditorio formato da esperti e operatori portuali provenienti da varie parti del mondo, Tondo ha ricordato la favorevole posizione geopolitica del Friuli Venezia Giulia, baricentrica rispetto al cuore dell’Europa. E basti pensare – ha ricordato – che ben cinque capitali europee sono più vicine a Trieste di quanto non lo sia Roma. Fino a oggi, il porto di Trieste, con i suoi fondali adatti a ospitare navi oceaniche, non ha espresso tutte le sue potenzialità, ha ammesso il presidente Tondo rispondendo a una domanda del coordinatore della tavola rotonda, il giornalista Rai Franco Di Mare. Hanno pesato la Cortina di ferro, la frammentazione dell’hinterland, i problemi dei collegamenti ferroviari. “Il fatto che abbiamo perso tempo – ha detto Tondo – vuol dire che a maggior ragione non dobbiamo perderne più”.

Il primo importante passo è stata la decisione del ministro dello Sviluppo economico e delle Infrastrutture, Corrado Passera, di sbloccare i fondi Cipe per la piattaforma logistica del porto di Trieste. Adesso c’è il progetto di rilanciare la zona franca. “È questa una partita – Tondo ha voluto rassicurare Marina Monassi, presidente dell’Autorità portuale – sulla quale, come Regione, vogliamo giocare fino in fondo”.