Crisi aziendali: cooperazione come via di uscita

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Per il presidente regionale di Agci Cisilino è possibile evitare il fallimento di diverse realtà friulane sfruttando gli strumenti finanziari del settore, la legge Marcora e Finreco

La crisi economica costringe molte aziende che potrebbero pure avere un mercato a chiudere a causa della mancanza di liquidità e dalle difficoltà di essere adeguatamente sostenute dal sistema creditizio, oltre per i sempre più frequenti ritardati pagamenti da parte della clientela. Per ovviare a questa situazione, interviene il presidente della delegazione Friuli Venezia Giulia dell’Associazione generale cooperative Italiane (AGCI), Adino Cisilino, per il quale gli stessi dipendenti di aziende in crisi e a rischio di fallimento possono diventare protagonisti del loro salvataggio grazie alla cooperazione.

“Nei prossimi mesi – dice Cisilino – ci dobbiamo aspettare l’epilogo di numerose crisi aziendali anche in Friuli Venezia Giulia. Il fallimento è la peggiore soluzione per l’intero tessuto economico: non soltanto per le insolvenze che si vanno a creare, ma anche per la dispersione del patrimonio professionale rappresentato dai dipendenti. Proprio da loro si può ripartire: la legge Marcora, in particolare, sostiene la creazione di cooperative fatte dagli stessi dipendenti di aziende in crisi. Con questo strumento, affiancato dalla finanziaria regionale della cooperazione Finreco, è possibile trovare, poi, adeguata ‘credibilità’ nei confronti degli istituti di credito per la ripartenza produttiva e l’ordinaria operatività”.

La norma nazionale citata da Cisilino prevede incentivi per la creazione di cooperative con il concorso di fondi finanziari creati e gestiti dalle centrali cooperative, come Coopfond oppure, in chiave regionale, Finreco. “È opportuno – aggiunge il presidente di Agci – pensare a un gruppo di pronto intervento composto da esperti delle centrali cooperative per aiutare i dipendenti, che non intendono rassegnarsi a un fallimento e credono nelle potenzialità del proprio lavoro, a ideare un progetto imprenditoriale nella forma cooperativa”.

Non manca, infine, la richiesta di maggiore e ‘diverso’ impegno da parte della Regione: “l’amministrazione regionale e, in particolare, l’assessorato all’industria dove sono? – si chiede Cisilino – Non ci si può limitare a interventi, ancorché costosi, di cassa integrazione per i dipendenti di aziende in crisi. Basta giocare in difesa: bisogna passare all’attacco della crisi! È questo che ho chiesto al presidente Renzo Tondo”.