A Malè e a Molveno in Trentino si ricorda il beato Carlo d’Asburgo

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9 settembre Malè Kaiser Karl 1La celebrazione dell’ultimo imperatore regnante di Casa d’Asburgo beatificato da papa Giovanni Paolo II il 3 ottobre 2004 il 9 e il 14 settembre

Domenica 9 settembre il Beato Carlo d’Asburgo, ultimo imperatore regnante della Casa d’Asburgo, beatificato da Papa Giovanni Paolo II il 3 ottobre del 2004, verrà ricordato a Malè con una grande manifestazione. La cerimonia, organizzata dall’Associazione storico-culturale-linguistica “El Brenz”, sarà strutturata in due momenti: al mattino, a partire dalle ore 9.00, verranno portate in processione le reliquie del Beato e alle ore 10.30 si terrà la Santa Messa presso la Chiesa Parrocchiale di Malè.

Il tutto accompagnato dalla presenza delle Compagnie Schutzen e di S.A.I.R. l’Arciduca Martino d’Asburgo Este, nipote del Beato Carlo. Alle 15.00 il programma proseguirà presso la Sala Assemblee della Comunità di Valle, in Via 4 novembre, 4 a Malè con un convegno sulla figura del principe. Venerdì 14 settembre, il comune di Molveno organizzerà alle ore 21.00 presso la sala del Casel in Via Garibaldi una conferenza dal titolo “L’idea europea del Beato Carlo d’Austria ultimo imperatore d’Austria e re d’Ungheria” tenuta dal prof. Giorgio La Rosa dell’Università degli studi dell’Insubria.

Chi era Carlo d’Asburgo? Nato nel 1887, Carlo fu successore di Francesco Giuseppe e l’ultimo degli Asburgo a regnare, anche se solo per due anni, dal novembre 1916 al novembre 1918. Era figlio di Ottone, detto “il bell’arciduca” e di Maria Giuseppa di Sassonia. Il padre, morto nel 1906, era famoso per la sua vita scandalosa e dissoluta, mentre la madre, molto pia, si occupava dei figli. Da lei Carlo ereditò la fede profonda e l’amore per la pace e la vita cristiana che segnarono la sua vita. Carlo abbracciò la vita militare, tenendosi a margine della vita politica, preferendo dedicarsi all’esercito e alla famiglia. Nel 1911 aveva sposato la principessa Zita di Parma-Borbone, dalla quale ebbe sei figli. Zita morì nel 1989, il loro figlio maggiore, Otto, erede al trono e parlamentare europeo, è morto nel 2011.

Anche dopo l’assassinio di Francesco Ferdinando nel 1914 Carlo, pur erede designato, partecipò attivamente al conflitto, prendendo personalmente il comando dell’esercito dopo l’ascesa al trono. Visitò spesso il fronte trentino e nell’agosto 1917 fu presente all’inaugurazione della chiesetta dedicata a Santa Zita sul Passo Vezzena, recentemente ricostruita dall’ANA di Trento. Fu sempre lui a cambiare ufficialmente la denominazione dei Landesschutzen in Kaiserschutzen.

Il suo principale obiettivo tuttavia era porre fine al conflitto, per questo si adoperò in ogni modo perché finisse quella che lui stesso definì “un’inutile strage”. Fu un personaggio di grande levatura morale, che non solo si oppose strenuamente all’utilizzo di armi nuove e devastanti, ma che introdusse anche forti cambiamenti nella corte e nei rapporti con i diversi popoli dell’impero.

Il 3 novembre 1918 infine l’armistizio di Villa Giusti pose fine alla guerra con l’Italia e pochi giorni dopo in Austria venne proclamata la repubblica. Il sovrano fu quindi costretto all’esilio, prima in Svizzera e poi sull’isola di Madeira. Qui Carlo morì di polmonite il 1 aprile 1922, a soli trentacinque anni. E’ stato beatificato nel 2004 in considerazione del suo impegno per la pace, della sua vita senza sfarzi e senza macchia, della sua fede in Dio.