Ferrovie, troppi convogli pendolai soppressi in Friuli Venezia Giulia

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FerrotnMalè NuovoPercorsoAttesaStazioneMalè 1Riccardi: “indispensabile ridurre i disagi dell’utenza, specie scolastica”

Il servizio ferroviario lascia a desiderare anche in Friuli Venezia Giulia, con troppi disagi all’utenza, specie a quella scolastica e pendolare, tanto da costringere l’assessore regionale ai trasporti Riccardo Riccardi a chiedere un incontro urgente al direttore Trenitalia per il Friuli Venezia Giulia, Maria Giaconia, con oggetto “sia il problema della Sacile-Gemona, con l’esigenza di ripristinare al più presto il collegamento ferroviario, sia le tantissime soppressioni dei treni registratisi dalla fine di agosto”. Il Comitato pendolari FVG e la Regione hanno segnalato dal 27 agosto a sabato 8 settembre la soppressione complessiva di ben 64 treni sulle linee che interessano il Friuli Venezia Giulia, a cui si possono aggiungere i 19 treni soppressi lo scorso 7 settembre a causa di un incidente avvenuto tra Venezia Santa Lucia e la stazione di Mestre, con notevoli ripercussioni sul traffico FS nella regione. “Addirittura martedì 4 settembre – osserva Riccardi – sono state 15 le soppressioni, che hanno interessato la Trieste-Udine-Venezia, la Trieste-Portogruaro, la Casarsa-Portogruaro, la Udine-Carnia e la Venezia-Udine”.

L’assessore ai trasporti è intervenuto anche sulla questione della linea Sacile-Gemona, con l’impegno a contattare subito RFI (Ferrovie italiane) perché, alla luce dei disagi dell’utenza, specie scolastica, possa ripartire da subito la circolazione dei treni; vigilanza continua perché il contratto di servizio fra Regione e Ferrovie venga osservato e soddisfatto; per il futuro si cercherà di capire se e quali potranno essere le prospettive per l’importante infrastruttura, che alla funzione di trasporto pubblico locale nella zona pedemontana assomma quella di significativa valenza ambientale e turistica.

FS treno vivalto 1Questi gli impegni che Riccardi, ha espresso al termine dell’incontro che si è svolto nel municipio di Cavasso Nuovo, presenti i sindaci direttamente interessati al percorso della linea da Sacile a Gemona, il vicepresidente del Consiglio regionale, Maurizio Salvador, i consiglieri regionali Piero Colussi, Franco Dal Mas, Paolo Pupulin, i rappresentanti delle Province di Pordenone e Udine, nonché quelli dei comitati dei pendolari e degli studenti. I problemi attuali – dopo che la linea era stata interessata nel luglio scorso da uno smottamento con deragliamento di un convoglio Minuetto in comune di Meduno – riguardano il fatto che continuano i servizi sostitutivi su gomma con grave danno specie per l’utenza studentesca non essendo gli orari delle corriere in linea con quelli della scuola. Da qui l’intenzione di molti studenti e loro famiglie di lasciare gli istituti di Sacile per andare in quelli di Pordenone o addirittura Udine, centri meglio collegati.

Come hanno illustrato il sindaco di Cavasso, Emanuele Zanon, e tutti gli altri rappresentanti degli enti locali, “c’è il problema contingente di far riprendere il servizio ferroviario sulla linea; e vi è quello di prospettiva di cosa fare di questa linea una volta scaduto il contratto di servizio con RFI. Tutti considerano questa linea troppo importante per lasciarla morire: certamente servono investimenti, ma vi è il dovere di non far mancare un servizio essenziale ai cittadini di zone disagiate e vi è la valenza ciclo-turistica da giocare in un’area di grande attrattiva ambientale, senza dimenticare che la ferrovia costeggia tutte le zone industriali della Pedemontana”. Concetti questi ripresi nei loro interventi anche dai consiglieri Salvador, Colussi e Pupulin.

Per l’assessore Riccardi, “in questa protesta così civile e costruttiva, che condivido in pieno” bisogna certamente risolvere il problema contingente “e per questo mi impegno a parlare con le Ferrovie, mentre cercherò con la provincia di Pordenone di capire come si potrebbero intanto armonizzare gli orari del servizio sostitutivo con quelli scolastici”. Sulle prospettive future la prudenza è d’obbligo: “certamente questa linea ferroviaria merita attenzione, ma altrettanto certamente qualsiasi scelta deve essere assunta nel rispetto delle regole e valutando bene il rapporto costi-benefici. Il contratto di servizio con RFI scadrà a fine 2014: per la nuova gara vedremo se ci sarà la possibilità che possa partecipare qualche altro gestore. La Regione FVG ha garantito con il proprio bilancio e investendo 200 milioni di euro l’anno un trasporto pubblico locale di qualità: bisogna fare in modo che il servizio continui a funzionare bene ricercando se non la redditività almeno un equilibrio”.