Trentino Alto Adige, varato il taglio ai costi della politica regionale

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consiglio regionale bolzano 1Ridotta l’indennità di carica del 10%. Cancellata la diaria e i rimborsi spese di viaggio. Ora il compenso dei politici locali è tra i più bassi d’Italia: 5.435 euro netti al mese

Dopo mesi di tira e molla e di riunioni inconcludenti per via del veto degli interessi contrapporti, il Consiglio regionale del Trentino Alto Adige riunito a Bolzano ha varato i tagli ai costi della politica locale, sforbiciando del 10% le indennità dei consiglieri (515 euro netti al mese), cancellando la diaria e il trattamento pensionistico e riducendo una serie di rimborsi. Con questa operazione, a partire dal 2013 i rappresentanti regionali saranno tra quelli meno pagati d’Italia, “nonostante essi abbiano un impegno e una responsabilità politica tra i più alti del paese” ha chiosato il capogruppo regionale dell’Upt, Giorgio Lunelli.

Il disegno di legge proposto dalla presidente del consiglio Rosa Thaler (Svp) è stato varato con 58 voti a favore, 3 contrari e due schede bianche. La norma entrerà in vigore a novembre 2013, subito dopo il rinnovo del Consiglio regionale (troppo doloroso per i consiglieri attuali varare il taglio alle loro prebende…). Lo stipendio di un consigliere regionale (e provinciale) passerà dagli attuali 5.950 euro netti mensili a 5.435 euro. Da parte della maggioranza, si ostenta soddisfazione: per Elmar Pichler Rolle (Svp), le indennità oggi astronomiche del governatore (Durnwalder guadagna più di un capo di Stato) e degli assessori altoatesini sarà ridotta di circa un terzo dalla prossima legislatura.

PAB Richard Theiner ass sanità 1Per il segretario Svp Richard Theiner si tratta di un “chiaro segnale. Ora i consiglieri del Trentino Alto Adige avranno uno stipendio inferiore rispetto a quelli di altri consigli regionali del Paese, nonostante un maggior numero di responsabilità anche legislative ma ora è giunto il momento in cui la politica non deve più occuparsi di se stessa, ma della stabilità dell’occupazione nel Paese”. Già, belle parole: ma se i tagli erano così necessari e salvifici per evitare di buttare alle ortiche ogni residua credibilità della politica locale agli oggi di elettori sempre più disillusi, perché aspettare oltre un anno per tramutare in realtà i bei propositi? Se lo chiede anche il segretario della Uil Trentino, Ermanno Monari: “si rimane impietriti di fronte alla melina che il Consiglio regionale sta portando avanti per continuamente procrastinare il taglio delle indennità! E ci si arrabbia! Mentre milioni di giovani e di lavoratori vivono con poche centinaia di migliaia di euro al mese, i pensionati con più di 900 euro al mese non hanno più rivalutazione delle loro pensioni, i disoccupati aumentano, le bollette e i prodotti alimentari pure. I servizi, invece, vedi trasporti, vengono tagliati. i massimi rappresentanti istituzionali hanno bisogno almeno di un altro anno per ridursi ad un livello decente e secondo le regole che si applicano a tutti, i loro trattamenti. Che autorevolezza possono avere istituzioni e rappresentanti eletti che chiedono sacrifici ma non sono disposti a farne? Naturalmente poi si griderà allo scandalo, quando alle urne si recheranno in pochi e crescerà il cosiddetto populismo”.

Cambia anche il sistema previdenziale finora in vigore: a partire dalla nuova legislatura, i singoli eletti che lo desiderino dovranno costruirsi una pensione da alimentare con contribuzione volontaria che sarà liquidata con il sistema contributivo. Tagli pure ai rimborsi chilometrici e al pedaggio gratuito sull’autostrada.

Quello fatto è un passettino nella direzione da molti auspicata: peccato solo che non si sia fatto nulla per limare consistentemente anche i ricci trattamenti pensionistici di cui godono gli “ex”: per costoro il baluardo dei “diritti acquisiti” è stato insormontabile, nonostante siano in molti a cumulare la pensione politica con quella maturata (spesso figurativamente e con il generosissimo metodo retributivo) negli incarichi lavorativi precedenti e successivi al mandato politico.