XXXI Premio Masi: assegnati i premi ai cinque vincitori

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Premio Masi 2012 firma botte tutti premiati 1
Premio Masi 2012 firma botte tutti premiati 1La cerimonia della firma della botte di Amarone nelle cantine della tenuta Masi a Gargagnago di Valpolicella

Kuki Gallmann, Andrea Battistoni, Giovanni Radossi, Gian Antonio Stella e l’Institute of Masters of Wine nella persona della sua presidente uscente, Lynne Sherriff: questi i nomi dei cinque vincitori dell’edizione 2012 del Premio Masi, che da 31 anni in Valpolicella celebra la vitalità della cultura attraverso i suoi protagonisti più impegnati.

Quest’anno la botte di Amarone che, come da tradizione, custodirà le firme dei vincitori unirà simbolicamente anche cinque diverse specialità culturali nelle quali si sono distinti i premiati: dal giornalismo all’ambiente, dal vino alla musica, alla lingua. Altro filo conduttore determinante nelle scelte dei giurati della Fondazione Masi presieduta dalla giornalista Isabella Bossi Fedrigotti, è stato quest’anno il ruolo fondamentale della cultura in termini di impegno civile e di risposta all’avvitamento dell’economia mondiale: “oggi più che mai – ha detto Isabella Bossi Fedrigotti – la cultura può generare un nuovo scatto di orgoglio, in grado di alimentare l’ingegno, l’estro creativo e le attitudini di cui siamo ancora capaci”. Da qui le scelte della giuria.

Kuki Gallmann si aggiudica la sezione Grosso d’Oro Veneziano “per l’impegno della scrittrice di origine veneta nella salvaguardia dell’ecosistema africano e la ricerca di un’armoniosa convivenza tra uomo, animali e natura” Un impegno che la premiata proseguirà in Kenya, dove opera ormai da molti anni.

Tre i vincitori del premio Civiltà Veneta: Andrea Battistoni, veronese, classe 1987, che a soli 25 anni è assurto tra i grandi direttori d’orchestra del mondo per la sua sensibilità interpretativa; Giovanni Radossi (Rovigno–Istria), fondatore del Centro ricerche della Comunità italiana di Rovigno, impegnato a salvaguardare la memoria veneto-italiana in Istria altrimenti condannata all’assimilazione e al dimenticatoio; Gian Antonio Stella, il giornalista di Asolo (TV) che – cita la motivazione – “con le sue inchieste ha messo a nudo i vizi nazionali nella prospettiva di un nuovo riformismo”.

Il Premio Internazionale Masi per la Civiltà del Vino, categoria riservata ai protagonisti dello sviluppo vitivinicolo, andrà quest’anno all’Institute of Masters of Wine, l’autorevole istituzione londinese (297 membri selezionati in tutto il mondo) che forma i più qualificati ed influenti esperti internazionali di vino. Il riconoscimento è stato ritirato dala presidente uscente Lynne Sherriff.

Gran cerimoniere del Premio, come al solito, il vicepresidente della Fondazione Masi e presidente Masi Agricola, Sandro Boscaini: “produrre vino è sempre più una responsabilità anche in termini culturali, ancor più ora che è diventato un prodotto globale. Fare vino oggi significa in primis aver rispetto di un insieme di valori, da quelli ambientali paesaggistici a quelli legati al sapere, al lavoro, alla storia e alla salute. In una parola, significa fare cultura”. E il Premio Masi ne è la puntale riprova.