Titolo V della Costituzione, audizione disertata da molti presidenti di regioni speciali

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A difesa delle “specialità” del Nord Italia è intervenuto anche il senatore trentino Sergio Divina, che ha criticato la mancata presenza dei vertici delle province di Trento e di Bolzano che “hanno inviato dei funzionari (rispettabilissimi) forse pensando che la cosa fosse da considerare di second’ordine. Non è proprio così, poiché si è parlato del futuro delle autonomie speciali, in relazione al disegno di legge del Governo che va ad incidere sulle competenze attribuite alle regioni sia ordinarie che Speciali”.

Secondo Divina “il Governo vorrebbe riprendersi le competenze in tema di energia, turismo, e vie di comunicazione senza nemmeno confrontarsi con gli enti che fino ad oggi hanno amministrato queste competenze. Come parlamentare Trentino – prosegue Divina – non ho bisogno di sapere cosa ne pensi Dellai sulla questione per difendere allo stremo le nostre prerogative (l’energia è la nostra ultima risorsa propria, quando ci taglieranno tutto quello che il momento di crisi suggerirà di tagliare), però stupisce che un presidente accorto come lui non veda il pericolo che sottende questo disegno di legge”.

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Per evitare colpi di mano da parte del Governo, per Divina “è necessario lo sforzo congiunto di tutti i presidenti: un funzionario, per quanto bravissimo, non può parlare col peso, l’efficacia e l’enfasi che può contraddistinguere un responsabile politico. In questa occasione ho potuto sopperire io, ricevendo anche i complimenti di Rollandin e Tondo che si sono detti allineati alle posizioni e motivazioni che ho espresso di contrarietà al provvedimento. L’Aula, in sede di approvazione del calendario dei lavori, ha bocciato l’inserimento del disegno di legge di revisione del Titolo V nei lavori della prossima settimana, seppur lo stesso fosse stato appena approvato dalla conferenza dei Capigruppo del Senato”.